2720)
AL un fattore geografico di continui contatti incoscienti o voluti
pra fra l’arte italiana e la germanica ». " L’eco dell’arte rinno-
di vata nella Borgogna, nelle Fiandre, sulle rive del Reno,
3o- giunse alle scuole della Germania meridionale. È in esse vi
as- sono aspetti di figure quali si vedono a Verona in Stefano
in da Zevio. Nel convento di Neustift, prossimo a Bressanone, è
no. una Crocifissione (fig. 125), e nell’arcivescovile Klerikalse-
te-
lla
di.
na
Ira
af-
Lo-
no
2 3
oli
ra
CÒ
do
Lp-
la;
e Fig. 125 — Neustift, Convento. Pittore della Germania meridionale: Crocifissione.
‘n-
a minar di Freising, un trittico votivo (fig. 126-128) dipinto per
E commissione di Giovanni Rauchenberg di Salisburgo (1403-
o 1429), * che dimostrano ad evidenza rapporti, affinità con quel
o pittore veronese.
hi; E
i ! RIEHL, Die Kunst an der Brennerstrasse, Leipzig, Breitkopf und Hirtel, Il edi-
_ zione, 1908 (I ed. 1898). Cfr. anche G. FRIZZONI, Ricordo di un viaggio artistico oltralpe,
ne L’Arte, 1601, pag. 222 e seg.; R. STIASSNY, Die Pacher-Schule, in Rep. ff. Kst20., 1903.
2 H. SEMPER, Die Sammlung alttirolischer Tafelbilder im erzbischòflichen Klerikal-
seminar zu Freising. Miinchen, 1896. Giovanni Rauchenberg è mentovato in parecchi
i documenti, nel 1410 come camerlengo episcopale e parroco di Pettau, nel 1411 come
« Hofmeister » a Salisburgo, nel 1425 come « Hofimeister », e consigliere dell’Arcivescovo.
Apparteneva a una famiglia borghese di Salisburgo, che aveva le forbici nello stemma,
quale si vede pure nella tavola suindicata (Comunicazione del prof. H. Semper).