Full text: La pittura del Quattrocento (7, Parte 1)

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AL un fattore geografico di continui contatti incoscienti o voluti 
pra fra l’arte italiana e la germanica ». " L’eco dell’arte rinno- 
di vata nella Borgogna, nelle Fiandre, sulle rive del Reno, 
3o- giunse alle scuole della Germania meridionale. È in esse vi 
as- sono aspetti di figure quali si vedono a Verona in Stefano 
in da Zevio. Nel convento di Neustift, prossimo a Bressanone, è 
no. una Crocifissione (fig. 125), e nell’arcivescovile Klerikalse- 
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e Fig. 125 — Neustift, Convento. Pittore della Germania meridionale: Crocifissione. 
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a minar di Freising, un trittico votivo (fig. 126-128) dipinto per 
E commissione di Giovanni Rauchenberg di Salisburgo (1403- 
o 1429), * che dimostrano ad evidenza rapporti, affinità con quel 
o pittore veronese. 
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i ! RIEHL, Die Kunst an der Brennerstrasse, Leipzig, Breitkopf und Hirtel, Il edi- 
_ zione, 1908 (I ed. 1898). Cfr. anche G. FRIZZONI, Ricordo di un viaggio artistico oltralpe, 
ne L’Arte, 1601, pag. 222 e seg.; R. STIASSNY, Die Pacher-Schule, in Rep. ff. Kst20., 1903. 
2 H. SEMPER, Die Sammlung alttirolischer Tafelbilder im erzbischòflichen Klerikal- 
seminar zu Freising. Miinchen, 1896. Giovanni Rauchenberg è mentovato in parecchi 
i documenti, nel 1410 come camerlengo episcopale e parroco di Pettau, nel 1411 come 
« Hofmeister » a Salisburgo, nel 1425 come « Hofimeister », e consigliere dell’Arcivescovo. 
Apparteneva a una famiglia borghese di Salisburgo, che aveva le forbici nello stemma, 
quale si vede pure nella tavola suindicata (Comunicazione del prof. H. Semper).
	        
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