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| pre più allungate, perdute ne’lunghi strascichi de’ manti.
Stanno a ridosso i cavalieri e i cavalli e i cani in fascio;
tutti si ammucchiano intorno al Presepe. In quell’angustia
di spazio, gli atteggiamenti son legati, e, per la mala riu-
scita degli scorci, le teste chine paiono schiacciate. Nel
fondo, il pittore avendo un po’ più di libertà, tentò rappre-
sentare qualche episodio: un cacciatore con una lepre morta
FamPfFig. 130 — Illasi, Chiesa parrocchiale. Stefano da Zevio: Particolare d’affresco.
e un cane che va a leccarne il sangue; un contadino che
si porta alle labbra un fiasco di vino; un altro contadino
che tiene una zampogna; camelli e cani che passano e van
dietro al corteo dei Re. Ma in questo quadro, venuta meno
la distribuzione tradizionale cui poteva ricorrere il pittore
nell’eseguire la Madonna di casa Colonna, come in una
nicchia d’angioli, egli mostra la sua pochezza. Invano ri-
corre all’occhiuto pavone, che qui è messo sulla capanna;
invano fa spuntar fiori dal terreno. Egli non trova la linea
della composizione, dopo avere abbandonato quelle monu-
e