Full text: La pittura del Quattrocento (7, Parte 1)

2 IV 
la leggenda di San Filippo Benizzi, in Santa Maria della 
Scala nella città stessa, sotto la torre a destra del coro. Quel 
quadro è d’un maestro derivato da Stefano: lo si scorge nelle 
fronti convesse, negli occhi dalle iridi gialle o chiare con 
nere pupille, nei gialli capelli, nelle mani senza segno delle 
nocche, nei lunghi fili di luce serpentini, nelle ombre verdo- 
gnole livide. È come uno Stefano da Zevio facilone, trascu- 
rato. Similmente, benchè posteriori, ci appaiono gonfie e 
tondeggianti, nello stesso Museo, le figure del Battista e del- 
l’Arcangelo Michele (nn. 735-736). Con qualche carattere de- 
sunto da Stefano pure si mostrano in quell’ Istituto le ancone 
d'altare, l’una con la data del 1420 (n. 374). l’altra, sformata 
da restauri, con la committente ginocchioni presentata da 
San Niccolò alla Vergine (n. 364). Quest’ultima (fig. 135) può 
far riscontro, anche per l’impasto grasso de’ colori, al quadro 
con la firma falsa di Giovanni Badile. Vi fu un pittore di 
questo nome, lo abbiamo già detto, mentovato negli anni 1418 
e 1433, il quale seguì a Santa Maria della Scala men da vicino 
Stefano da Zevio. Più cosciente, sicuro e forte, è Vincenzo 
di Stefano, che nel monumento Sarego nel coro di Sant’Ana- 
stasia, tra i rosoni e i gotici girari, dipinse un angiolo volante 
e un Santo domenicano (fig. 136-137); nel Museo Civico di Ve- 
rona, un San Tommaso d’Aquino. Pure, secondo lo spirito del- 
l’arte di Stefano, sono il trittico d’una luminosità verdognola, 
nel Museo diocesano di Trento, con la scritta « Cechinus de 
Verona pinxit »; la lunetta del monumento Thiene, a Santa 
Corona di Vicenza, dirimpetto all’altra che abbiamo ascritta 
a Stefano stesso; il frammento d’un’anconetta nella sagrestia 
di San Rocco della stessa città; infine gli affreschi del Salone 
di Padova, ne’ quali Miretto e i suoi aiuti fanno da cantastorie, 
svolgendo un oroscopo figurato, il trattato De Phisionomia, 
Fig 
N. S., XIII, 1, Venezia, 1907) e a questo proposito cfr. pure Verona Fedele, XXXVI, 
118, 120, 121, 123; LIONELLO VENTURI, op. cit.; G. GEROLA, Questioni storiche d’ Arte 
veronese (Madonna Verona, 8, Verona, 1908) e sulle stesse questioni, a proposito della 
falsità della firma nel polittico suindicato, cfr. nello stesso periodico, n. 9, Verona, 1909.
	        
Waiting...

Note to user

Dear user,

In response to current developments in the web technology used by the Goobi viewer, the software no longer supports your browser.

Please use one of the following browsers to display this page correctly.

Thank you.