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ne’ quadri di Stefano; anzi i rossi garofani, le viole, le rose
sono finemente coloriti. E in questa attenta osservazione del
vero, fuor delle gotiche convenzioni, sta il progresso di Pisa-
nello sopra Stefano da Zevio. Dipingendo a Venezia, presso il
compartimento ove avea. lasciato un esemplare Gentile da Fa-
briano, il Pisanello, pur serbandosi certamente più vivo e più
libero, si attenne alle nuove forme, tanto che non sembra ca-
suale l’associazione fatta dal Vasari dei due artisti, illustra-
tori a Venezia de’ fasti della Serenissima, iniziatore l’ uno,
continuatore l’altro degli affreschi di San Giovanni Laterano.
Se si osservi la figura dell’Anzaunciata del Pisanello (fig. 141),
in San Fermo di Verona, e si paragoni con la Madonna
del Museo di Berlino, si vedrà lo stesso tipo muliebre; se
poi si guardino certe figure viste di faecia e volte in su,
nel quadro di Gentile all’Accademia di Belle Arti in Firenze,
ed altre similmente atteggiate, nell’affresco del Pisanello in
Sant’Anastasia di Verona, si riconosceranno i rapporti che
corsero tra i due artisti. Anche nel dipingere figure virili di
convenzione Antonio Pisano arriccia chiome e barbe e baffi
a mo’ di serpentelli, ricordando Gentile, benchè con energia
sconosciuta a questo maestro sempre più ligio alla tradizione,
misurato e savio. Rispetto al Fabrianese il Pisanello sembra
un’improvvisatore, il quale da ogni cosa che lo circonda, e
più che da sè stesso e dai suoi simili, tragga dalla vita degli
animali i motivi dell’arte. Cani d’ogni specie, cavalli e muli,
scimmie, animali rari e comuni, uccelli visti a volo per le
valli o addestrati alla caccia, formano ogni sua delizia. Vero
pittore d’animali, ne spia gl’istinti, ne traduce rapidamente
le forme, le abitudini, i moti, ne rende i peli, le piume, le
chiazze del colore della pelle, li figura ne’ più variati e fugge-
voli aspetti; se non gli riesce di sorprenderli di fronte, li
persegue a tergo pian piano con la punta d’argento o la
penna. Nelle sue composizioni cerca di preferenza i soggetti
con animali: Sant’Eustachio a caccia, San Gerolamo nel”’e-
remo, San Giorgio liberatore dal mostro; e per tutto sguin- uo
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