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a cannelloni, in basso a linee spezzate non raccordantisi, non
fluenti insieme in modo ordinato.
Quella pittura de’ signorili diporti, e l’altra di una Ma-
donna tra Santi, in Santa Maria presso San Celso, a Milano,
stanno tra Michelino da Besozzo e gli Zavattari, maestri
che dipinsero pure nel palazzo Borromeo. Oltre due pezzi
d’affreschi, che si vedono presso la porta della Galleria, l’uno
Fig. 153 — Milano, Palazzo Borromeo.
Maniera di Michelino da Besozzo: Affresco del Giuoco delle carte.
con un menestrello che suona il liuto, l’altro con una testa
in profilo e altri frammenti di figure, vi è il resto d’un grande
affresco, scoperto, pochi anni or sono, nel portico del pa-
lazzo, * e che, a quanto sembra, rappresenta cavalieri e dame
nella nave veleggiante per l’isola di Citera, verso il tempio
di Venere.
Gli Zavattari, eredi dell’arte di Michelino, hanno anche
forme parallele alle veronesi di Stefano da Zevio, e del pari
! PIETRO ToEscA, Disegni di antica Scuola lombarda in L'Arte, 1997, Pag. 52.
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