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sandali son messi in disparte. Intanto i daini si abbeverano
a una cisterna, le aquile posano sopra un tronco d’albero
infranto. C'è il troppo che il Pisanello metteva dentro le
composizioni.
Tra i motivi pittorici cui spesso il Bellini ricorre, vi è
quello del cavaliere ai lati del disegno, spesso sul cavallo
imbizzarrito, e l’altro de’ fanciulli che giuocano e scherzano,
ora con un orsacchione, ora con un uccellino, o fuggono alla
vista d’una testuggine.
Distratto da tanti particolari, volendo dir molto, anzi dir
tutto, Jacopo Bellini fu costretto a guardare all’insieme più
che al centro della composizione. Rare volte dimentica di
farci passare in rassegna i suoi regolari personaggi diritti,
tirati col filo a piombo: nelle scene della Deposizione, perchè
già Donatello aveva dato modelli pieni di passione; nel
San Giorgio, perchè doveva rappresentare il preferito ca-
vallo impennato. In generale, per allineare la sua folla, per
attenersi strettamente alla prospettiva, per osservare le leggi
della simmetria, riesce monotono. Ma egli fu tra i primi a
sminuire le dimensioni delle figure a scopo di dare agli edi-
ficî la grandezza, allo spazio la distanza. Fu un ricco che
spese tutta la propria ricchezza, un novelliere insaziabile di
digressioni. Prodigò anche nei disegni le sue nozioni del-
l’antico, e si provò a ricostruire classici monumenti, serven-
dosi forse di disegni di Ciriaco d’Ancona, padre dell’archeo-
logia del Rinascimento, ideatore della ricostruzione di Roma
antica. *
Ma il principale suggeritore di forme classiche fu Dona-
tello: l’arcone nel bassorilievo del Miracolo dell’asina, nel
T HiiLSEN, Za Roma antica di Ciriaco d’Ancona. Disegni inediti del secolo xv.
Roma, Loescher, 1907. I’Hiilsen attribuisce a Ciriaco il codice della Biblioteca Estense
composto da Gio. Marcanova padovano l’anno 1465 ; ma non convincono le ragioni esposte
per togliere a questi la paternità del libro. Che il Marcanova abbia fatto ricorso ad
apografi ciriacani, può darsi; ma che derivino da Ciriaco i disegni della Roma antica, tra
i quali si trova ad es.Tun ?ivarium coronato da ante alla veneziana, è poco credibile.
Ad ogni modo sembra audace il chiamare quegli sgorbi del Marcanova, quei mal raci-
imolati e fantastici ricordi di Roma, col titolo dato dall’Hiilsen.