Full text: La pittura del Quattrocento (7, Parte 1)

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Natività, nell'Accademia fiorentina, fosse educato all’arte dal 
Beato Angelico, e con lui operasse a Fiesole per alcun 
tempo. Ma quando Masolino e Masaccio dipinsero, per la 
chiesa del Carmine, il nuovo a lui così prossimo, e così so- 
lenne, produsse un effetto sì potente da mutare e trasfor. 
mare l’arte del fraticello. E così nel tondo della Galleria 
Cook, il giovane visto di faccia nel gruppo che segue il più 
vecchio dei Re, mantiene le fattezze di figure della predella 
e del quadro attribuiti all’Angelico, e il cavaliere a sinistra 
richiama le dolci teste di Masolino. In quell’Ado7razione de’ 
Magi, diversamente da Gentile, Filippo Lippi è parco d’or- 
namenti, e si prova a determinare l’ambiente. Tra antiche 
rovine e vecchie case dirute, di qua da una gran porta, tra 
le mura d’un edificio crollato, è il tetto d’una stalla retto su 
tronchi d’alberi. Dalla porta della vecchia città la folla inoltra 
a seguito dei Re, che già s’inginocchiano davanti al Bam- 
bino tenuto sulle ginocchia materne davanti alla stalla; dietro 
alla rabberciata capanna corre una strada montana per la 
quale avanza un’altra folla. La scena avviene dunque nella 
città rovinosa del vecchio mondo, innanzi a una stalla. Lungo 
la via, per la quale scende un’onda di popolo, escono dalle 
loro case le donne, e guardano sorprese, agitate, abbagliate, 
alla stella cometa. E qui è lo sforzo del pittore per spiegare, 
per delucidare il racconto, per darsi ragione d’ogni cosa. 
La logica, il senso pratico di cui era dotato Filippo Lippi, 
ne fa presto un ribelle all’iconografia sacra. Quando dipinse 
per la moglie di Cosimo de’ Medici la tavola della Natività, 
che stette nell’eremo di Camaldoli ed è ora nella Galleria del- 
l’Accademia fiorentina (fig. 201), nell’alto del quadro fece 
sporgere le due mani dell’Eterno. In antico s’era indicato con 
una mano sporgente dal cielo l’intervento di Dio Padre; ma 
Egli non è monco, avrà pensato Fra’ Filippo, e dipinse le 
due mani aperte in atto di protezione. Nello stesso quadro, 
un frate camaldolese prende il posto di San Giuseppe, e San 
Giovanni entra nella scena troppo presto: fanciullino, non
	        
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