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19 gennaio. Nel lungo tempo in cui attese a quel lavoro,
disegnò una finestra per una cappella di San Martino in
Lucca (1472); colorì forzieretti, targhe e rotelle con le im-
prese e le armi di Ludovico di Paolo Niccolini, podestà
d’Arezzo (1478), e una finestra per Sant’A gostino di quella
città (1482); racconciò musaici sulla facciata di San Miniato
al Monte e nel Battistero di Firenze, « non si trovando nella
iurisditione et imperio fiorentino chi sappia fare il mosaico
altri che Alesso di Baldovinetto Baldovinetti ». Morì l’ultimo
d’agosto 1499, e fu sotterrato in San Lorenzo, nel sepolcro
ch’egli aveva fatto presso quello di Cosimo Pater Patria,
ponendovi l’arme della propria casa, quantunque dai nobili
e ricchi parenti non fosse riconosciuto, perchè bastardo.
La prima opera indicata dell’artista sono tre storiette
nell’armadio delle argenterie della SS. Annunziata, ora nella
Galleria dell’Accademia a Firenze, fatto da Beato Angelico
e suoi collaboratori per Piero de’ Medici: rappresentano le
Nozze di Canaan, il Battesimo di Gesu e la Trasfigurazione,
composizioncine eseguite su uno schema dato dall’Angelico,
ma colorite con tinte piatte, e con alterazioni nel segno che
si arricciola e s’incide seccamente sulle tavolette, come se
dovesse affondarsi col bulino nel metallo, per fare un niello
alla maniera di Maso Finiguerra; van perdute così la sottile
fluidità de’ contorni del modello e la grazia de’ tipi. A quelle
opericciuole è prossima l’Annunciazione della Galleria degli
Uffizî (fig. 307), dove nell’angiolo che avanza con le mani
conserte al petto, senza il giglio, può vedersi il ricordo del-
l’altro del Beato Angelico nel Museo del Prado a Madrid;
come pure nel modo di innalzare, tra l’angiolo e l’Annun-
ciata, colonne del chiostro, così da bipartire la scena. In-
vece di far che Gabriele s’inginocchi davanti alla cella della
Vergine, secondo i pittori del principio del Quattrocento,
Alessio Baldovinetti, a mo’ dell’Angelico, introdusse Gabriele
nel chiostro, davanti al giardino, e lo separò da Maria facen-
dolo sostare in una campata del porticato a lei precedente.