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Della mano propria di Antonio non si possono annove-
rare più se non due ritratti di gentildonne, uno nel Museo
Poldi-Pezzoli a Milano (fig. 326), l’altro, purtroppo ridipinto,
negli Uffizî a Firenze. Il primo, che si crede il ritratto della
moglie di Giovanni de’ Bardi, benchè modernamente levigato
così che molte parti della superficie pittorica, come le so-
pracciglia ad esempio, son venute meno, mostra tutta l’arte di
Antonio ne’ capelli setolosi lumeggiati di bianco, nel duro
taglio delle nari, nei contorni di un segno scuro, nella ricerca
della tessitura della manica a fiorami, delle orlature, della
fettuccia avvolta tra i capelli. Simile è l’altro della Galleria
degli Uffizî (n. 3450), dal volto di ossatura grossa, veramente
pollaiolesca. Un terzo ritratto muliebre, della stessa specie ma
di tonalità che l’accosta a Piero, era nella Collezione della
Signora J. Hainauer, ' e ora è in quella Gardner di Boston.
E di Piero, sempre più torbido di Antonio, è pure il ritratto
di Galeazzo Sforza nella Galleria degli Uffizî (n. 30). Reste-
rebbe a dire dell’autore d’un altro ritratto di giovanetta, at-
tribuito a Domenico Veneziano e quindi al Baldovinetti, ora
nel Friedrich-Museum di Berlino: per esso potrebbe chie-
dersi se quel segno che s’incurva, e quasi trema delicata-
mente ne’ contorni, non sia opera giovanile di Antonio Pol-
laiuolo, erede, per la via di Alessio Baldovinetti, de’ metodi
di Domenico Veneziano, con i quali fa spiccare la candida
testina sul cielo azzurro intenso sparso di lievi nuvolette
bianche. I rapporti fra il ritratto del Museo Poldi-Pezzoli e
questo non sono soltanto fisionomici, ma anche di fattura e
del modo di segnare il profilo in alto, sovrastante alle cose
terrene, spiccante nel cielo, come Domenico Veneziano, Pier
della Francesca, Alessio Baldovinetti e quindi Antonio Pol-
laiuolo immaginarono le loro figure dominanti le valli irri-
gate dal Tevere o dall’Arno. I due ritratti del Poldi-Pezzoli
© Riprodotto in Werk iiber die Renaissance-Austellung, Berlin, 1899, pag. 41 (« Au-
stellung von Kunst-Werken des Mittelalters und der Renaissance aus Berliner Privat-
besitz veranstallet von der Kunstgeschichtlichen Gesellschaft 20 Mai bis 3 Juli 1898»).
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