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selli; e del resto similissima in parte alle rupi che sono nel
fondo della Madonna col Bambino e angioli, di Filippo Lippi,
agli Uffizî. Le figure poi superano di gran lunga tutto quanto
fece Cosimo Rosselli nella Cena, nella Predica e nell’Ado-
razione del Vitello d’oro della Cappella Sistina. Ecco Mosè
con gli occhi chiari, fissi davanti a sè (fig. 3238): i linea-
menti non indicano, come nel Rosselli, le parti essenziali,
Fig. 328 — Roma, Cappella Sistina. Don Diamante: Particolare della scena suddetta.
(Fotografia Anderson).
ma segnano la struttura e l’espressione, nella testa forte e
chiomata, non a manipoli di stoppa alla maniera di quel
maestro, nella pelle che s’aggrotta sulle sopracciglia, nelle
rughe trasversali che s’insinuano nella epidermide frontale,
ne’ riflessi di luce lungo il naso e la coda dell’occhio a si-
nistra, nel chiarore degli occhi dalla guardatura losca, agli
scuri trasparenti delle parti in ombra. Presso al condottiere
d’Israele, un uomo dal volto largo, quadrato alla maniera
del Lippi, segnato fermamente, esprime terrore alla vista di
Faraone e de’ suoi sommersi: accigliato, strette le labbra,
contempla la vendetta di Dio. Tutti gli -altri, mentre una