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il pittore, « come servitore obbligato alla casa de’ Medici »,
ritrasse i congiurati della famiglia de’ Pazzi e de’ suoi ade-
renti, nella facciata del Palazzo del Podestà, « impiccati per
i piedi in strane attitudini e tutte varie». ® Di Giuliano de’
illa Medici, morto dai congiurati, si hanno a Bergamo nella
101 Collezione Morelli, e a Berlino, nel Friedrich Museum, le
ico copie d’un antico ritratto botticelliano perduto, entrambe
ai dai contorni crudi e neri, con ombre segnate come in una
ati tarsia in legno. Un altro ritratto che si associa al nome di
di Giuliano è quello supposto di Simonetta (fig. 343) nella Gal-
1al leria dell’Istituto Stàdel a Francoforte, con i capelli adorni
to di perle, nastri e penne d’airone: maggiore del vero, su
le] fondo scuro, contornato duramente, senza passaggi di tinte,
oli fa pensare ch’esso sia stato piuttosto ricavato da un ritratto
10, del Botticelli. Che la donna figurata in quel quadro sia
ile appartenuta in qualche modo a Casa Medici può credersi,
le, osservando sul petto di lei una gemma con Apollo e Marsia,
ic- il suggello famoso detto di Nerone, che i Medici serbarono
lo tra le meraviglie della loro raccolta. *
iu Del 1480 è l’affresco del Botticelli nella chiesa d’Ognis-
n santi in Firenze. Rappresenta Sant’A gostino (fig. 344), il Dot-
le tore della Chiesa, in un’espressione commossa, profonda,
Dn- mentre guarda intensamente davanti a sè, torce per ama-
ta rezza le labbra, e avvicina la destra al petto come per far
Ir- fede della verità che è in lui, per giurare solennemente il
n- patto con Dio. Seduto nello studio, dove sono una sfera
i, armillare, il libro di Euclide, altri libri su un leggio e uno
C- nella sua sinistra aperto, il Santo protende il capo, e fissa
e. gli occhi come se la sua idea angosciosa avesse preso figura,
e gli fosse apparsa come ombra che mova a pietà.’
I Il VASARI (ed. cit., IL, pag. 680) attribuì la pittura a Andrea del Castagno. Il
MILANESI corresse l’errore (nota a quella pagina stessa).
2 Cfr. MOLINIER, Les plagquettes.
3 Nella Galleria degli Uffizî serbasi un quadretto con un altro Sant’Agostino, che a
noi sembra precedente a quello d’Ognissanti, benché l’Hornx lo classifichi tra le opere
del tempo inoltrato dell’artista.
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