mente alla maniera di alcuno di essi, perchè « se seguiti SU:
l’andar di uno per continuo uso, ben sarà lo intelletto tri
orosso che non ne pigli qualche cibo », e «la mano e lo qu
intelletto tuo, essendo sempre uso di pigliare fiori, mal sa. e
prebbe torre spina ».° Vero è che Cennino Cennini mette
l’esercizio di « ritrarre sempre del naturale con continuo alc
uso » sopra a quello di imitare le cose di un maestro ec- vo
cellente, e scrive che «il naturale avanza tutti gli altri ra
esempi »;- ma sembra che, dimentico di questo vero, lo qu
abbia bandito per averlo sentito esprimere da altri o per mi:
averlo intraveduto. In fondo limitò la fede a un « naturale » ric
di convenzione, da ottenersi con mezzi e secondo canoni a
determinati; guardò al miglior timone senza servirsene per ne
dirigere la navicella dell’arte sua; designò la trionfal porta ne
del ritrarre dal naturale, senza oltrepassarla. Indicando il di
modo di fare un viso di vecchio, scrisse: <a te conviene ra
usare questo medesimo modo :che al giovane, salvo che 1
tuo verdaccio vuole essere più scuretto, e così le incarna- ‘
zioni ».° Tra le nozioni anatomiche, mise anche questa: « ha
l’uomo men che la donna una costola del petto dal lato
manco ».* Per disegnar montagne ne’ fondi de’ dipinti, in-
segnò: « Se vuoi pigliar buona maniera di montagne, e che
paiano naturali, togli di pietre grandi che sieno scogliose
e non polite ».° Senza avere considerazione agli effetti di
cose distanti, avvertì: « È quando hai a fare le montagne,
che paiano più a lungi, più fai scuri i tuo’ colori; e quando
le fai dimostrare più appresso, fa’ i colori più chiari ».° Con
questi precetti l’arte pittorica era giunta al Quattrocento. in
Toscana. Ne’ canoni materiali era svanita l’eco delle parole
dette da Giotto in testamento ai figli e ai nipoti dell’arte
1 Op. sudd., ed. sudd., cap. XXVII, pagg. 16-17
2 Op. sudd., ed. sudd., cap. XXVIII, pag. 17.
3 Op. sudd., ed. sudd., cap. LXVIII, pag. 49.
4-"Op. sudd., ed. sudd., cap. LXX, pag. so.
5 Op. sudd., ed. sudd., cap. LXXXVIII, pag. 61,
6 Op. sudd., ed. sudd., cap. LXXXV, pag. 59.