Full text: La pittura del Quattrocento (7, Parte 1)

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nanzi, tra le rocce, sono pastori abbracciati, baciati e gui- 
dati da angioli coronati d'ulivo. 
Tutta la terra è verde di ulivi, e in essa si rintanano i 
demoni orecchiuti e cornuti, dagli occhi tondi di uccelli 
rapaci; essi non possono contrastare alla scena di pace, e 
si nascondono sotto le radici degli ulivi. 
Un’altra pittura mistica, simbolica, che in qualche parte 
richiama il. Botticelli, è nella Collezione Aynard a Lyon. Il 
Crocifisso s’innalza tra le nubi tempestose, nell’uragano che 
è spinto verso Firenze; Maddalena, simbolo della penitenza, 
si getta lunga distesa a terra, e giunge il volto al piede 
della croce e la abbraccia strettamente ; un angiolo appresso 
tiene con la sinistra un animale col becco di falco. e col 
corpo di volpe, un bastone con la destra, 
Dal cielo, dove appare l’Eterno con l’aperto libro della 
legge, cadono scudi crocesegnati. È un’invenzione che ri- 
corda quelle che si vedono a illustrazione delle profezie del 
calabrese abate Gioacchino de Flora; ma si torna così a 
segni ideografici, e la composizione slegata, senza la sua stretta 
ragione iconografica, perde sostegno, e la passione perfino 
par che si eserciti eccessiva nel vuoto. 
Sandro Botticelli morì nel 1510, e il 17 maggio fu se- 
polto in Ognissanti. Un concetto elevato dell’arte lo sostenne 
sempre, abbandonato ai molli suoni di Poliziano, o temprato 
nello studio di Dante, sia che cantasse la festa del maggio, sia 
che somministrasse l’unzione cristiana alle figure bibliche e 
mitologiche. Dall’« appetito di bellezza >» passò alla ricerca 
del movimento; gli anni lo arrestarono nel cammino ch’egli 
sparse di rose. Non vagheggiò nelle donne un tipo di bel- 
lezza salda e forte, anzi accolse quello de’ Pollaiuolo dal petto 
angusto e cadente o dall’addome rilassato, togliendone tut- 
tavia la forza di quei maestri e ispirandovi stanchezza e me- 
lanconia. La personalità del Botticelli si rivela non solo in 
quell’affermazione d’idealità, ma anche nel movimento mal- 
sicuro, sforzato, delle figure molli e pensose, eppure tanto 
VeNrcJa, Srir dell Arte italiana, VII. 
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