Full text: La pittura del Quattrocento (7, Parte 1)

ledono O Ps 
tamento di veste e di spirito che si andava facendo nella 
pittura toscana." 
il Camaldolese dipinse ad affresco, tra le prime sue opere, 
nel chiostro delle Oblate, Cristo nel sarcofago, ossia la V7- 
sione di San Gregorio, o la Messa di San Gregorio, dandoci, 
per numerosi segni di martirio e frammenti delle composi- 
zioni della Passione, il racconto della fine dell’Uomo-Dio. 
Intorno a Cristo, sollevato più che a mezza figura sul se- 
polcro, vedonsi Maria, Giovanni, le pie donne ginocchioni; 
sulla faccia anteriore del sarcofago, stendesi il sudario di 
Veronica; dietro, sul fondo nero, spuntano Pietro in atto 
di rinnegare il Maestro, Giuda che bacia sulla guancia il 
Redentore, Pilato che lo mostra alle turbe, i manigoldi che 
beffeggiano il Re da burla; e qua il gallo canta sulla co- 
lonna, lì s’innalza la spugna intrisa di fiele; qui è una te- 
naglia, lì sono i flagelli, ecc. Tutte le immagini, susseguentisi 
come in una lanterna magica, si sono conficcate là sopra a 
pezzi, e formano un inventario, come di tante tabellette vo- 
tive, non un quadro. Così il monaco rese la tarda leggenda 
spuntata a Roma, * la quale trovò nel ’400 ripetizioni in ogni 
luogo, ed anche un lavoro continuo di riduzione dai tanti 
che si provarono a rendere la macabra visione come scena 
di pietà, pur mantenendo quell’unione fantastica della croce 
e del sarcofago. Elaborando, rielaborando, costoro infine pre- 
sentarono l’immagine quasi non inverosimile di Cristo appog- 
giato al legno della croce, ritto sulla tomba, come astratta 
figura del Dio martire esposta ai fedeli coi segni del sup- 
plizio e della morte, esprimente dolore e pietà infinita: 
espressione di vita interna, indistruttibile, divina traverso la 
forma cadente, esanime. 
1 Le notizie suddette sono ricavate dai documenti ripubblicati da OSvALD SIRÉN, i 
op. cit., da pag. 179 a pag. 1g5. La data della morte di Don Lorenzo Monaco è incerta. di 
Il Vasari disse ch’ei venne meno a 55 anni, e quindi il Milanesi suppose che la morte in 
accadesse nel 1425. Noi sappiamo soltanto con certezza che nell’agosto del 1422 era an- 
cora in vita. A i 
2 Cfr. EMILE MALE, L’art religieux de la Jin du moyen-ège en France. Paris, 
Armand Colin, 1908.
	        
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