aio, 1l Le
papa, come poco di quell’arte intendente, dovesse perciò
Sndosi dare a lui il premio della vittoria. Venuto il giorno che si
itare dovevano l’opere di tutti scoprire, fu veduta anche la sua,
e con molte risa e motti da tutti gli altri artefici schernita
e beffata, uccellandolo tutti in cambio d’avergli compassione.
Ma gli scherniti finalmente furono essi; perciocchè quei co-
lori, siccome si era Cosimo imaginato, a un tratto così ab-
bagliarono gli occhi del papa, che non molto s’intendeva di
simili cose, ancoracchè se ne dilettasse assai, che giudicò
Cosimo avere molto meglio degli altri operato ». Questo rac-
conto giudicato da taluno una goffa favoletta," non sembra
tale a chi paragoni l’opera del Rosselli con quella dei com-
pagni, nobilissimi maestri che lavorarono nella Sistina; e
se nei particolari, specie dell’intento che Cosimo Rosselli
si propose, e del modo, a lui del resto consueto, usato per
raggiungerlo, il Vasari infiorò il racconto, tuttavia resta ve-
rosimile che i compagni schernissero il povero facitore dei
peggiori campi ad affresco nella Sistina. L’artista si abban-
donò alla facilità, senza aver la sicurezza della cognizione
della forma, e modellò le cose all’incirca, qui slargando la
radice del naso, lì ingrossandone la canna e la tonda punta ;
ora gonfiando le labbra superiori, ora torcendo il collo fatto
come di pasta. Qualche volta intese l’esempio dei compagni
e si provò a far meglio, come nel grasso prelato a sinistra,
nel Cenacolo, dove sembra accostarsi al Perugino, e nel
paese della Predica di Gesù sul monte, dove par che pensi
a Bartolommeo della Gatta e al Ghirlandaio e agli altri,
anche nel popolar l’aria di uccelli che calan giù in linea
obliqua verso il piano.
son), Ne’ tre campi il Rosselli rappresentò Ultima cena,
dre l’Adorazione del vitello d’oro e la Predica di Gesù sul monte.
inte Nel primo (fig. 394), non v’è solennità di sorta; gli Apostoli,
Vai facce d’ipocriti, stanno a due a due in colloquio e si guar-
she il
I MILANESI, nella nota 1, pag. 189, vol. III, delle Vite del VAsARrI (ed. cit.).