: molti Domenico Bigordi, detto il Ghirlandaio, nato nel 1449,
n quel fu maggiore de’ fratelli David e Benedetto, quegli suo com-
a l'uno pagno di lavoro, più di questi che, secondo la denuncia al
rdesca. catasto di Tommaso Bigordi lor padre, era dedicato alla
a mani miniatura, e a 22 anni, nel 1480, aveva dovuto lasciar l’arte
ianche per impedimento di vista, e disegnava « quando vuole di-
o Ghir- pingere ». S’incontra Domenico per la prima volta nel 1475,
a San Gimignano, intento a dipingere con gli aiuti Pier Fran-
ndonò cesco Fiorentino e Bastiano Mainardi probabilmente quando
siasmo aveva messo mano alla decorazione della cappella di Santa
chiese Fina eretta da Giuliano da Maiano. Nell’anno stesso il pit-
sì che tore venne in Roma per dipingere nella Biblioteca vaticana,
ualche insieme col fratello David che, a quanto pare, continuò da
‘cadde solo il lavoro sino al 4 maggio ’76. Queste pitture andaron
mpo la distrutte, come le altre di una cappella dei Tornabuoni,
> nella eseguita in Roma nella chiesa di Santa Maria sopra Mi-
Stras- nerva.' Finito il lavoro della cappella, i due fratelli si re-
i è in-
s1a del GRONAU cit.); Lyon, Coll. Aynard: Madonna; Milano, Coll. Borromeo: Madonna ; Id. Coll.
uale si Trivulzio: Madonna e angioli; New Naven, Coll. Jarves: Donna che tiene un coni-
: glio; New York, Metropolitan Museum: La Caccia primitiva e il Ritorno dalla caccia
per le (pubblicati da MATHER et RANKIN cit.); Oxford, Christ Church College: Pietà; Parigi.
Museo del Louvre (n. 1274): San Gio. Battista (a noi pare tuttora di Francesco Bianchi
6, Cre- Ferrari); Id., id. (n. 1162); Madonna (già nella chiesa di San Luigi de’ Francesi in
1ioma: Roma); Id., id. (n. 1416): Incoronazione di Maria; Roma, Galleria Borghese: Giudizio
i ’ di Sulomone (non è di Piero, ma di un garzone di lui che voleva applicare or questa,
Hugo or quella legge di prospettiva, disponendo con materiale simmetria, ottenuta con squadra
{vati e compasso, un popolo di figurette ; dello stesso povero seguace che nella Galleria di
Vatica Vienna ha eseguito il quadro con la denominazione di Giuliano Bugiardini, n. 36/77);
3 pota- 1d., id. (n. 343): Madonna e angioli adoranti il Bambino (antica imitazione del quadro
di Piero nella Galleria dell’Ermitage a Pietroburgo); Id., id. (n. 335): Sacra Famiglia
(di un seguace di Lorenzo di Credi); Scozia, Cawder House (Bishopbriggs presso Glas-
gow), Coll. del Capitano Archibald Sterling: Madonna col B. e San Giovanni: Id.,
Gosford House, Conte di Wemyss: Busto virile; Id., Newbattle Abbey (Dalkeith), Mar-
Cosimo: chese di Lothian: Scena mitologica; Siena, Monastero del Santuccio: Natività ; Stoc-
mmaso e colma, Galleria: Madonna; Strassburgo, Galleria (216-a): Madonna, Vienna. Coll. Har-
itto virile rach: Sacra Famiglia e angeli; Id., Principe Lichtenstein (n. 264): Madonna col B. e
gazzino): San Giovannino; Id., Worksop (Nottinghamshire), Clumber Park, Duca di Newcastle:
Madonna Ancona d’altare con predella.
Bambino 1 L’esistenza della cappella di Santa Maria sopra Minerva è attestata dall’Albertini
Lawrie); prima e dal Vasari poi. Il RipoLr1 (Giovanna Tornabuoni e Ginevra de’ Benci, Firenze,
angioli ; 1890) suppose che il Vasari errasse sulla fede dell’Albertini, e che la cappella, invece
Cosimo); che a Santa Maria sopra Minerva, fosse a Santa Maria Novella in Firenze. Non con-
Id., Coll. vincono noi le ragioni addotte, come convinsero CAVALCASELLE e CRowE (Storia cit.,
HORNE, VII, pag. 192), e tanto più che questi ultimi, senza pensare che il monumento di Fran-