Full text: La pittura del Quattrocento (7, Parte 1)

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a chitettura della cappella divisata da Giuliano da Maiano, 
-e rappresentato come tratto d’un oratorio aperto ai lati, dai 
il quali si vedon le torri di San Gimignano, e aperto anche 
i superiormente, essendo terminato l’abside con la trabeazione 
è a linea concava. Questo metodo, ispirato a quello proprio di 
Benozzo, è usato nel modo migliore, anche per la giustezza 
della decorazione, l’imitazione de’ marmi colorati, e le propor- 
zioni dell’ambiente ben diverse dalle esili di quell’artista e 
fuor di corrispondenza con le figure negli affreschi di San- 
UA gostino. 
Più tardi il Ghirlandaio, troncando superiormente le ar- 
chitetture, richiamerà il metodo di Filippo Lippi, l’ambiente 
si slargherà, e le figure si moveranno libere nel giusto 
spazio corrispondente alla loro grandezza; e nella cappella 
Sassetti, a Santa Trinita, si rivedrà l’abside dipinto già dal- 
l’artista a Santa Fina, ma lontano dalla cerimonia funebre, 
non aperto superiormente, e incurvantesi nel fondo delle 
ampie navate d’una basilica. Ne’ pennacchi delle tre arcate 
delle pareti della cappella di Santa Fina vi sono Profeti, 
alcuni di mano del Ghirlandaio, e sopra il cornicione che 
limita i pennacchi v’è un occhio di finestra per ogni faccia, 
fiancheggiato dalle figure de’ Padri della Chiesa e da altri 
Santi solenni. Nella volta, infine, gli Evangelisti schematici, 
senza l’artistica squadratura del Ghirlandaio, sono probabil- 
mente opera di Bastiano Mainardi. 
Tra gli affreschi della cappella di Santa Fina, nella Col- 
legiata di San Gimignano, e quelli della chiesa di Ognis- 
santi in Firenze (1480), v’è da noverare la tavola eseguita 
O da Domenico Ghirlandaio a’ Frati Ingesuati per l’altar mag- 
i giore della loro chiesa, fuor della porta a Pinti, rovinata sin 
È dai tempi del Vasari. Oggi si ammira nella Galleria degli 
. Uffizî, e rappresenta la Vergine in trono assistita da angioli 
- e dagli arcangeli Raffaele e Michele, adorata da San Zanobi 
vescovo di Firenze e da San Giusto arcivescovo di Lione 
7 figg. 418-419). Come nella cappella di Santa’ Fina, qui l’anima 
VENTURI. Storia dell'Arte italiana, VII. 
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