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santa Trinita: nelle tre donne a sinistra della Visi/aztone,
le nobili ardite Sibille, che 1à probabilmente dipinse nella
volta della cappella Sassetti; in parecchi tratti d’affresco, i
vecchi dalla barba bipartita che là fece nel lunettone di
San Francesco davanti al Soldano ; nelle teste dalla forte os-
satura che si vedono nel gruppo a destra délla Cacciata di
Gioacchino, quelle della lunetta dove il Pontefice Onorio IT!
dà la resola a San Francesco e le altre nella Morte del
Santo.
Bastiano Mainardi, nella Nascita del Battista, sì ispira al
modello di fronte della Nascita della Vergine di Domenico,
pur mutando la sincerità dell’esemplare con aggiungere al
corteo una canefora che reca il paniere delle frutta e un
fiasco, il quale non basta a togliere alla figura l’aspetto
decorativo classicheggiante. Bartolommeo di Giovanni arro-
tonda e ottunde i tipi di Domenico, mostrando un influsso
anteriore derivato probabilmente dal Perugino, e li immise-
risce, come può vedersi nell’ancona esistente nella Raccolta
l’oresti a Carpi (fig. 455), dove le immagini di quei coniugi
sembrano ridotte da quelle de’ Sassetti in Santa Trinita.
Finito il lavoro della cappella, sappiamo a quante cose
mise mano Domenico Ghirlandaio. Nella Vzs/tazione (fig. 456)
del Louvre (1491) si ritrovano ancora la tinta lionata delle
carni, ma anche gialli sonori proprî del Mainardi, pittore
di Messidoro, a cui anche appartiene la poca mobilità della
sinistra di Elisabetta, la veduta fantastica di Roma con tetti
e cupole azzurre. A Lucca piuttosto, nella Madonna col Bam-
bino e quattro Santi del Duomo, si può vedere in parte una
forma più schietta dello sviluppo ultimo di Domenico, an-
cora un po’ timido, col rossore giovanile alle guance della
Vergine, nell’effetto biondeggiante; ma le tre figure senili
dei Santi Pietro, Paolo e del Pontefice mostrano la forza di
David, mentre una mano differente, posteriore, di un se-
guace di Filippino lippi, si manifesta nella cimasa dell’an-
cona, dov’è Cristo deposto nel sepolcro da Nicodemo solenne