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lichele colò, pure figlio di pittore, di quel Niccolò di Pietro Gerini
> dagli che fu aiuto d’Agnolo Gaddi. Anzi, benchè godesse nome,
e Cosimo de’ Medici donasse nel 1438 a San Domenico di
ze for- Cortona un’opera sua, eseguita sin dal 1402, e posta presso
nigliori quella del Beato Angelico raggiante in quella chiesa, Lo-
ne pa- renzo di Niccolò continuò a stereotipar figure accuratamente,
I i . P .
pertur- ma sempre le stesse. ' Nè Mariotto di Nardo, figlio dello
anni si scultore Nardo di Cione e probabile compagno a Lorenzo
.
di Nic- di Niccolò nello studio del padre di questo pittore, progredi
maggiormente, anzi pare che, abbandonatosi alla propria fa-
ai cilità di manierista, trascurasse ogni diligenza nel colorire
seg.) editi
que’ suoi vuoti manichini. ”
2163 - ; . e AA e RE
rin Di Insieme con questi pittori si è ricordato piu volte uno
o /lielenco non conosciuto per nome e designato come « il maestro dal
e L’Arte, . . * e . . . . . *
bambino vispo », perchè ne’ quadri suoi il divin Bambino è
iacopo e talvolta lieto, vivace, scherzoso. Nelle forme si presenta come
angioli ; — -
» Ippolito ES : : : FS Se
Cesti 1 Cfr. OSVALD SIRÉN, Dipinti del Trecento in alcuni musei tedeschi di provincia (Ras-
ali alte segna d’arte, 1996, VI); ID., Gli affreschi nel Paradiso degli Alberti, Lorenzo di Niccolò e Ma-
riotto di Nardo (L’Arte, 1908, pag. 179 e seg.). La scoperta di una pala d’al are a San Don-
nino di Villamagna ha mutato radicalmente le opinioni che si avevano circa Lorenzo
è {Santi di Niccolò: la scoperta è dovuta a Odoardo II. Giglioli ne l’///ustratore fiorentino (1906).
Gran parte di ciò che si attribuiva a Lorenzo fu data a Mariotto di Nardo, autore certo
Madonna di quella pala d’altare. Il Sirén assegna a Lorenzo di Niccolò, oltre gli affreschi del con-
o vento di Santa Bragitta a Bandino ne’ dintorni di Firenze, presso la villa nota come il
leriia e ; Paradiso degli Alberti, un quadretto rappresentante Pilato in atto di lavarsi le mani (Bruns-
wick, Museo), un San Bartolommeo (Galleria comunale di San Gemignano), l’/ncoronazione
hi (Nati di San Domenico di Cortona, un trittico di San Leonardo di Arcetri in Firenze, un
in i altro trittico presso il Rosenthal antiquario a Monaco di Baviera, un polittico nella
: sagrestia di Santa Croce, una Madonna nella Galleria degli Uffizî, un’altra Madonna
{tra ipor nella raccolta Horne a Firenze, un trittico in San Lorenzo nella stessa ctttà, due spor-
Ra spo telli di trittico e una tavola con la Madonna e quattro Santi a New Haven.
a 2 Nella Rivista d’arte cìt., 1904, pag. 192, si dà notizia d’un quadro di Mariotto di
IERI Nardo, già esistente sull’altare dell’oratorio della Compagnia del Bigallo, es guito nel
a es a . . . i . . :
esa 1415-16. Più tardi nel 1417 fu chiamato a stimare insieme al Frate degli Angioli (Don Lo-
renzo monaco) le pitture fatte da Ambrogio Baldese in quello stesso oratorio (cfr. Rivista
| PE: sudd., pag. 232, doc. II, n. 2). Secondo Osvald Sirén, appartengono a Mariotto di Nardo
a. portai molte opere d’arte che hanno col trittico di San Donnino di Villamagna un sicuro ri-
scontro; e cioè: Firenze, Accademia, n. 7, Madonna e Santi ; Firenze, Uffizî, predella sotto
Ea il quadro di San Mattteo di Andrea e Iacopo di Cione ; Firenze, marchese Bartolini-Salim-
È eee beni-Vivai : piccola Madonna; Firenze, Santa Trinita, trittico (1416) ; Firenze, Uffizî: trit-
Lo e a tico, n. 46; Firenze, Uffizî: n. 316, l’Annunciazione ; Firenze, S. M. Novella: scene della
i me tan- Passione ; Firenze, Palazzo Serristori: quadro d’altare; Legnaia presso Firenze, Sant’An-
; SE; gelo: trittico, Pistoia, Municipio: tabernacolo della Madonna; Id.: l'Annunciazione ;
pioli ; e
e 15 Pisa, Museo Civico: Madonna; Lille, Museo: Madonna e Santi (n. 1119); America, New
irtolomeo Haven, Coll. Jarves: predella con scene della vita dei Santi Cosma e Damiano.