Full text: La pittura del Quattrocento (7, Parte 1)

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la (fig. 16). a Volterra' e a Nicosia presso Calci, e un piccolo trittico, 
> nella vec- ora nel Museo ducale di Brunswick.° Le sue forme erano 
stendono il state elaborate in Toscana, a Siena probabilmente, ma ser- 
ile, fresca, bavan ricordo di esemplari nuovi di pittura gotica, river- 
’un panno berano le aspirazioni che dettero unità di linguaggio artistico 
all’ Europa centrale. 
Anche a Lucca può vedersi un umile pittore del prin- 
cipio del ‘400 ne’ due frammenti di tavola della Pinacoteca 
cittadina, rappresentanti, l’uno, i Santi Giovanni Battista, Mi- 
chele e Giacomo di Compostella; l’altro, i Santi Giovanni 
Evangelista, Pietro e Paolo. Ma la moltitudine de’ ritarda- 
tarî si presenta a Siena che, fin verso la fine del ’400, sentì 
i suoi pittori cantare come le cicale. 
Ancora sotto l’influsso de’ Lorenzetti si mostra Barto- 
lomeo di Fredi, che morì nel 1410; ma, potrebbe dirsi che 
egli deformò l’arte a lui «esemplare, con le sue figure 
ottuse dalle lunghe ciglia degli occhi a coda stretti alle 
lunghe canne nasali. Sfiorite, schematiche, con le piccole 
bocche, con i capelli a ciocche arricciolate, hanno sempre 
minute luci intorno alle sopracciglia, alle palpebre, lungo il 
naso, sopra e sotto e all’angolo delle labbra; due puntolini 
nel mento. Il fallimàgini non influì certo sensibilmente, com’è 
stato invece supposto, su Lorenzo monaco, cui si attribuisce, 
nella galleria di Siena, un piccolo trittico che ben chiara- 
mente, per i prossimi riscontri delle opere di Bartolo di 
Fredi, mostra quanto diversa sia la propria origine : nel 
mezzo del trittico siede su nubi distese la Vergine, dalle 
bu o carni bianco-rosate e dalle ombre verdi, tutta avvolta da 
un manto d’un bianco avorio sparso di stellette d’oro. Pur 
no ai lati non accettando l’ipotesi che il trittico appartenga a Don 
© un Car Lorenzo medesimo, per l’accentuarsi de’ lineamenti del volto, 
Con simili - pp 
'aro Pirez * CorRADO Ricci. Volterra (serie c. s., 1905, pag. 86). 
2 Porta il n. 6 e il cartellino: « Alvaro di Pietro. Scuola fiorentina ». La scritta che 
vi si legge è questa: OPVS A..AR.. PETRI M.CCCC 7 Né} niezzo, è la Madonna 
col Bambino e due Santi; a destra, la Resurrezione e, nell’ordine superiore dello spor- 
artistica, Ber- tello, Annunciata ; a sinistra la Crocifissione, e, in alto, Gabriele.
	        
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