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lieve dei flagelli, viventi ancora il fremito delle percosse,
a infondere un’anima tutta leonardesca alla scena. Il volto di
Cristo è cancellato, ma le chiome in rotuli soffici, le membra
delicate, soprattutto le mani, con le dita mosse e morbide, che
s’incurvan sul marmo senza posare, trovano parallelo nell’arte
di Leonardo: la calma domina, nella divina immagine; intorno
vibra l’aria al fremito dei flagelli, alle mobili pieghettature del
Fig. 99 — Particolare del paliotto citato.
terreno. S’alternano con l’oro due note di colore, spente, pate-
tiche come la messa in scena: grigio e violaceo.
Voci sommesse e dolenti nel diritto, trilli di gioia nel rove-
scio (fig. 96), nel fregio di fanciulli vendemmiatori, nel guizzo
’ delle fiamme che scoppiettano da piccoli vasi o si torcono isolate
sul fondo serico del paliotto. E anche più chiaro emerge lo spirito
leonardesco da questo mirabile rovescio, ove il pellicano (fig.97),
disposto con arte squisita nell’arco che lo include, reca l’im-
pronta del maestro nello slancio delle ali tese, del collo ritorto
a spira, nella vita delle piume irte, vibranti.