— 286 —
il volto fine di Maria e sottrae al nostro sguardo le cose lon-
tane, indecise, il ritmo lento delle pieghe, elevano quest’opera
di Fra’ Bartolommeo all’altezza dei capolavori del Cinque-
cento. Non l’ampollosità delle sue frasi sonore, ma una grazia
signorile suprema di atteggiamenti e di forme. Se l’arte del
Frate fosse rappresentata solo da opere di questa altezza,
sarebbe tra le espressioni più grandi del Rinascimento italiano.
Nobile esempio dell’opera di Fra’ Bartolommeo anche la Sacra
Famiglia, già nella Raccolta di Ludwig Mond (fig. 198), ora nella
Galleria Nazionale di Londra, dello stesso periodo in cui l’arte
del Frate raggiunge il suo vertice. La massa scultoria dell’im-
magine di Giuseppe, il gesto energico delle braccia incatenate
al ginocchio, eco dell’arte di Michelangelo, contrastano, accento
grave, allo slancio dell’immagine di Maria: si compone la pira-
mide cinquecentesca, s’addensan le masse, ancora disciolte nel
cartone Uffizî. Lo sfumato raggiunge una delicatezza rara nel
chiaror tenue che vela edifici e campi, infonde alle carni tran-
slucido pallor d’avorio, affila i lineamenti della Vergine. E il
modellato largo della testa di Giuseppe trova solo parallelo in
qualche immagine raffaellesca della prima stanza vaticana.
| Alguanto più tarda, come dimostra l’ampiezza delle forme
e l’innegabile influsso di Raffaello, è la Sacra Famiglia del Conte
Cowper (fig. 199), a Panshanger, ma interessa parlarne ora,
appunto perchè, come avviene a chi osservi nella lor serie le
Sacre Famiglie del Correggio, l’identità del soggetto meglio
consente di seguire le fasi dello sviluppo artistico. Nella Sacra
Famiglia del cartone Uffizî si legge ancora, soprattutto, l’ere-
dità di Piero di Cosimo: i vuoti dominano tra le figure e nel
fondo, la testa della Vergine giovinetta raggiunge, quasi, il
contorno del disco e termina con un accento di verticalità la
composizione; nella Sacra Famiglia Mond le immagini s’acco-
stano, il gruppo s’addensa, le rovine, tutte angoli, limitano i
vuoti, ma nonostante l’ampiezza monumentale della massa di
Giuseppe, la figura della Vergine e lo sprone di una muraglia
diruta segnano ancora dominante l’altezza della piramide; nel