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e d'ombra, sembra sia passata una pennellata densa d’impasto.
È una nuova sorpresa che ci offre Andrea, un tentativo del
tecnico sapiente per avvivar l’effetto, mettendo a contrasto la
vigorosa esommaria plastica del busto e del volto, e la fluidità
dei veli con orli di spuma argentina. Il movimento a contrap-
posto di testa e spalle conduce a risultati di perfetto equilibrio
e di rilievo, quali si trovano appunto nella Madonna del Sacco.
Tra le più fantastiche decorazioni di Andrea il turbante di velo
bianco che s’aggira come alone lunare intorno al volto della
donna.
| Un disegno, nella Raccolta degli Uffizî (fig. 457), richiama, per
il modellato e il tipo dell’immagine, e per la stessa bizzarra accon-
ciatura, il ritratto della Galleria di Berlino. Indescrivibile il
segno a matita rossa, che passa frusciando e si disperde a
tratti, nella luce, sul volto, modellando con vertiginosa rapi-
dità, con rara morbidezza di pennellata, le carni grasse,
indicando il gonfior delle palpebre. Solo le opere giovanili di
Lorenzo Lotto potrebbero gareggiare con questo fluido segno
a matita, che senza mutar direzione, in veloci e radi tratti de-
scrive la forma e l’immerge in un bagno di luce. La figura, ve-
duta quasi per intiero, siede in una poltrona, e stringe fra le
mani scarne un volume, su cui le dita si plasmano, aderendo
come lichene alla roccia.
Completano questo meraviglioso brano di pittura a sanguigna
il cartoccio serico delle maniche e del corsetto, altro richiamo alla
Madonna del Sacco, i rivi di luce che scorron fra stagni d’ombre
sanguigne e sembran liquefare le masse del viso, i tessuti delle
ricche vesti. Ogni contorno del volto si smarrisce in un riflesso
di sole.
Nel dipingere l’Assunzione della Vergine (fig. 458), grande
pala appartenente alla Galleria Pitti, ‘Andrea del Sartò ha
ricordato la pala di Tiziano, a Venezia. Agitazione di folla nel
basso, attorno alla tomba presso cui gli Apostoli si ammassano,
arco di angeli attorno alla Vergine sospinta da nuvole. Ma il
quadro di Andrea è una traduzione priva di vita: un’opera di