20- 1517, 18 agosto — Riceve quietanza di danaro sborsato agli
scalpellini, con i quali aveva stipulato contratto, per con-
dotta di pezzi di marmo sulla spiaggia dell’Avenza; e un’altra
Fn da Leonardo di Cagione per venti blocchi.
ta. ;
a 1517, 240 agosto — Torna da Carrara a Firenze per fare ese-
n guire un altro modello della facciata di San Lorenzo, non
ni essendogli piaciuto quello di Baccio d’Agnolo; e s'ammala
gravemente.
gli Nei Ricordi citati scrive: « L’agosto vegniente mi fece detto papa
di Leone venire a Firenze a fare un modello di legniame di detta opera:
| ond’io m’ammalai e Pietro (U1bano) che sta meco, e fumo per mo-
210 rire. Di poi feci detto modello e mandàlo a Roma ». E altrove: « Par-
n- tìmi da Carrara all’ultimo d’agosto, e feci fare el modello... Dipoi lo
ie mandai a Roma... dipoi ebbi lettere che io dovessi andar subito là: e
i così andai... ». Ma in una nota premessa ai conti delle spese, scrive
VI « Ricordo come oggi questo dì venti d’agosto 1517 Si partì Miche-
no lagnolo da Carrara, per conto di fare el modello di Santo Lorenzo
di Firenze ». Il 5 ottobre Giovanni Gellesi gli scrive congratulandosi
per la guarigione.
la
pa: 1517, 13 dicembre — Metello Vari di Roma, allogatore del
ol Cristo per la chiesa della Minerva, gli scrive lamentandosi
del ritardo.
E continua con tre altre lettere del 26 luglio 1518, 24 no-
vembre, 19 marzo 1519.
ie
ia 1517, dicembre — Composto un modello di terra della facciata
no di San Lorenzo e fattolo tradurre da un maestro di Firenze,
a | ; ;
e messovi entro figurine di cera, lo manda a Roma per mezzo
10 di Pietro Urbano suo creato, acciò fosse presentato al car-
po dinale Giulio de’ Medici e al pontefice Leone X.
el
Pietro Urbano così ne scrive il 29 dicembre: « Avisovi chome io
giunsi a salvamento et simile el modello; e martidì mattina (22) si
di portò in chamera di messer Domenicho (Buoninsegni) e 1j si sco-
ar perse e portossi al chardinale (Giulio de’ Medici) e lui sì lo vide e
a piaquelj. E ’l simile el papa lo vide, e piacque »
I5I8, 1° gennaio — Domenico Buoninsegni, tesoriere papale,
gli scrive che il suo modello della facciata di San Lorenzo,