pe 1520, /12 Marzo — Il papa Leone X lo scioglie dal contratto
dò per la facciata di San Lorenzo.
za, Nei Ricordi scrive: « Ora Papa Leone forse per fare più presto
wa la sopra detta facciata di San Lorenzo, che l’allogazione che egli
ul- avea fatta a me e così parendo ancora a me, d’accordo mi libera e
on per tutti e’ danari sopra detti che io ò ricevuti si conta l’aviamento
fu che io è fatto a Pietra Santa e e’ marmi che vi sono cavati e abo-
zati come oggi si vede; e chiamasi contento e sodisfatto da me, come
pa è detto, di tutti e’ danari ricevuti per detta facciata di San Lorenzo
e d’ogni altra cosa che io abbia avuto a far seco insino a questo
re dì dieci di marzo 1519 (sic): e così mi lascia in mia libertà e disbrigo
le: che io non abbia più a rendere conto a nessuno di cosa che io abbia
avuto a far seco o con altri per suo conto ».
Di quest’epoca è una lettera a Sebastiano del Piombo, nella
it quale meglio appare l’animo dell’artista:
« Avend’io tolto in cottimo la facciata di San Lorenzo... andai a
- Carrara. E non mi sendo là osservato contratti e allogazione fatte
01 prima... e volendomi e’ Carraresi assediare, andai a far cavare detti
a, marmi a “eraveza, montagna di Pietrasanta in su quello de’ Fio-
no rentini, e quivi... fattovi l’aviamento che oggi sì vede fatto... a’ dì
venti di marzo 1518 venni a Firenze per danari per cominciare a
ta condurre detti marmi... Dipoi in questo tempo medesimo el Car-
dinale per commessione del Papa mi fermò che io non seguissi più
l’opera sopradetta, perchè dicevono volermi tòrre questa noia del
ui condurre e’ marmi, e che me gli volevano dare in Firenze loro, e far
nuova convenzione: e così è stata la cosa per insino ad oggi. Ora...
volendo papa Leone seguire la facciata di San Lorenzo, e avendo el
el cardinale de’ Medici fatta l’allogazione de’ marmi di detta facciata
i, a altri che a me, e avendo dato a questi tali l’aviamento mio di Se-
li raveza, senza far conto meco; mi sono doluto assai, perché né il
Cardinale nè gli Operai non potevono entrare nelle cose mia, se
prima non m’ero spiccato d’accordo dal Papa... Ora sopra questa
cosa il Cardinale m’ha detto che io mostri e’ danari ricevuti e le
spese fatte, e che mi vuole liberare... Però io è mostro avere rice-
vuti duemila trecento ducati... e avere spesi mille ottocento... Non
gli metto ancora a conto il modello di legname... il tempo di tre
anni ch’'i’ò perduti in questo; non gli metto a conto che io sono
rovinato per detta opera di San Lorenzo; non gli metto a conto il
vituperio grandissimo de l’avermi condotto qua per fare detta
opera, e poi tòrmela... Non mettendo a conto le sopradette cose, a me
non resta in mano... che cinquecento ducati. Ora noi siamo d’ac-
i cordo: Papa Leone si pigli l’aviamento fatto co’ marmi detti cavati,
i eio e’ danari che mi restano in mano, e che io resti libero; e
consigliomi ch'io facci fare un Breve e che 1 Papa lo segnerà ».
VENTURI, Storia dell’ Arte Italiana, 1X, 1.
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