Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 1)

di Oxford (fig. 489) e degli Uffizî a Firenze (fig. 490), ese- 
guiti, il primo a matita nera, il secondo a matita rossa, con 
una stessa grana pastosa e sfatta di segno che dà alle forme, 
specialmente del primo, apparenza di abbozzo. Nel disegno di 
Firenze, il guerriero che si piega per calare un fendente al 
nemico forma, col suo cavallo impennato, un eroico gruppo 
per monumento equestre. Infine, uno studio di mischia, nel 
British Museum. (fig.. 491), consente alla nostra immagina- 
zione di rappresentarsi l’irresistibile fragor di tempesta spri- 
gionato dall’urto di masse che s’avventavano lungo pendii 
obliqui, con impeto distruttore. Gli schizzi di Leonardo figurano 
molte volte giostre vertiginose di cavalli e di guerrieri, Come 
nubi di sabbia mosse dal vento in perpetui mulinelli; questo 
schizzo oppone due gruppi equivalenti, lanciati -uno sull’altro, 
con impeto di catapulta, lungo ripidi pendii: urto di due forze 
destinate a distruggersi. 
Poco prima del tempo delle pitture nella Sistina va ascritta l’in- 
compiuta Deposizione (fig. 492),* che stette nella raccolta del Cardi- 
nal Fesch, e passò più tardi (1868) nella Galleria Nazionale di Lon- 
dra. Stretto dalle fasce, che tre atletiche figure sorreggono, cala il 
corpo di Cristo martire, statua di marmo pario, nella fossa. Non 
è più se non un grave, un pondo che la legge di gravità abbatte a 
terra; e il corpo esanime piega le membra scavezze da morte. 
Eppure la testa non ha gli occhi suggellati in eterno ma chiusi per 
sonno dopo l’aspra lotta: l’atleta li riaprirà, e, al batter del ciglio, 
batterà le ali la Vittoria. Eppure il nudo alabastrino non è pia- 
Sato, non porta segni di martirio, di struggimento, di morte: 
© Allo scarno profilo della donna che sorregge con l’erculeo Giovanni il Cristo deposto, 
nel quadro della Galleria Nazionale di Londra, s’accosta un Busto muliebre a matita rossa 
nell’Ashmolean Museum di Oxford {fig. 493), figura scarna e bellissima, tutta tendini 
e nervi, tutta in elastica tensione, dalle spalle affilate al severo profilo, al cappello che s’erge 
sulla fronte come visiera acuta di elmo. Ombre di tristezza scolpiscono il volto energico. 
virile, con nari vibranti e taciturne labbra. 
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