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toria, il dinamismo plastico proprio alle forme di Michelangelo,
e si stringe in inscindibile tutto con le statuarie figure. Massa e
rilievo, sono, col movimento, elementi primi dell’arte di Miche-
langelo: ecco perchè, mentre i quattrocentisti incavano nicchie
dietro le immagini dei Pontefici e Raffaello curva le pareti del
coro nella Messa di Bolsena, e pone la Madonna del Louvre sotto
un'ideale cupola di nubi, Michelangelo stende piane le pareti mar-
moree dei seggi che ospitano i Profeti, le ampie cornici, da cui
si staccano, sui dadi di pietra, 1 nudi efebi, dalla base piana
trae risalto la gigante massa delle immagini.
Una grande tribuna ospita Profeti e Sibille: ai capitelli erom-
penti dai pilastri che chiudon le cattedre, sS’impostan piedritti,
seggi ai nudi che rilevano gli angoli delle cornici marmoree. Espres-
sioni dello spirito di lotta che è in tutte le cose create da Miche-
langelo, gruppi di putti erculei (fig. 497-499) staccano a viva forza
dalle alte basi i capitelli dei pilastri che chiudon le cattedre;
altri reggono le tabelle dei Profeti (fig. 500); l’ombra monocroma
dei grandi scudi legati da nastro esalta il rilievo degli avanzanti
piedritti: dappertutto la vitalità della forme emerge invincibile
da membra umane e da membra marmoree.
Agli archi delle lunette sopra le finestre s’agganciano tabelle
coi nomi delle famiglie d’Israele in esse figurate: altre famiglie
s’adunano nello spazio dei triangoli che s’impostano alle lunette,
addentati all’apice dalle teste d’ariete che il Correggio ripeterà,
vestendole di carne rosea, nella Cainera di S. Paolo; nei pennacchi
dei triangoli curvilinei, coppie monocrome di demoni incate-
nati (fig. 501 e 502) animano di lotta l’ombra delle pareti mar-
moree; ignudi efebi reggono i pesanti festoni e i nastri che fis-
sano alle cornici dei minori quadri biblici scudi con storie dell’an-
tica legge. Nei quattro angoli della sala, infine, sono le Storie di
Ester, del Serpente di bronzo, di David e di Giuditta.
Tra le sue membra poderose, l’architettura della volta chiude
il prologo alla storia di un’umanità perseguitata e infelice, op-
pressa senza speranza di liberazione, in lotta con un destino im-
placabile. La tremenda inutilità degli sforzi umani si esprime in