a 74 =
dei suoi nati: un’ostinata volontà di lotta contro il destino
scava ferrei i contorni dei grandi lineamenti. !
Tra le più serrate composizioni di Michelangelo è il Sacri-
ficio di Noè (fig. 510), dove lo scultore coordina il movimento
sobrio delle forme al movimento dell’ara, disposta per angolo,
avanzante dal fondo col suo affilato spigolo, come vomere acuto
Fig. 509 — -M.: Studio, , Parigi, Louvre.
(Dal Brinckmann).
che fenda la terra. Il gruppo dei giovani che apprestano il sa-
crificio, e dei bovi e dei cavalli nel fondo, s’abbassa gradatamente,
1 Il segno a matita, modella, sopra un foglio del Louvre (fig. 509), le forme di un gio-
vane ucciso, che per il tipo e lo scorcio della testa, e per il movimento del collo, richiama
l’annegato sorretto dalle braccia paterne nell’affresco del Diluvio. L’ucciso - gigante del
Louvre siede con le ginocchia piegate e la testa quasi scavezza, curva sul puntello della spalla,
sollevata da un’invisibile mano: le labbra schiuse disegnano un doppio arco teso, arco di spa=-
simo, sanguinante ferita, proprio come nella testa dell’annegato che s’abbandona di peso sulla
testa del padre. E si ripete il taglio obliquo degli occhi, che nel disegno, semiaperti, volgono ad
invisibile mèta uno sguardo smarrito, di tortura e d’agonia.
ta)