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divide in gruppi massicci e riquadrati, pietre di un’architettura
animata da un ritmo lento e grave: un gruppo di armati a ca-
vallo scende, a sinistra, il pendio, un altro sale, curvo come sotto
il peso di invisibili macigni; gruppi di pietosi a destra inoltrano
facendo rimbombare la terra col faticoso passo, chini sotto
un giogo di lutto; l’ultimo gruppo, quadiuplice, suggestiva-
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Fig. 684 — M.: Crocefissione di San Pietro
nella Cappella Paolina in Vaticano.
(Fot. Alinari).
mente tronco dalla cornice dell’affresco, come se la terra l’in-
ghiottisse, s’incurva, s’annicchia; sembra incalzato dal rombo
di una frana che stia per schiacciarlo: domina le altre figure
il guerriero con le braccia in croce, che par tratto dagli schiavi
di un arco trionfale romano. La struttura dei gruppi è grande
e sintetica, di rocce cubiformi, che un’invincibile forza tenda a
inclinare, a svellere dal terreno. La forza dominante è Pietro,
è la croce: essa diventa il perno di tutta la composizione, l’ar-