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tele l'ideale veneto di una beltà umana ’accesa di caldo sangue,
di un paese vestito dal tramonto d’oro e di porpora: ovunque
la cultura del Rinascimento versava a fiotti la gioia della vita.
Lotta, angoscia, ira impotente e sovrumana son l’espressione
costante dell’arte di Michelangelo: il Rinascimento aveva pro-
digato fiori e sorrisi alle immagini; egli vi scava i solchi del dolore.
Le sue figure sono esemplari di una umanità erculea, dotata di
forza sublime dall’ironia del destino, condannata al dolore e
vinta dalla divinità implacabile che le ha dato vita.
I sereni ritmi spaziali di Raffaello, i dolci ritmi del Correggio,
esprimenti nel languore, come nella vorticosa rapidità - delle
linee, ebrezza ed estasi, si spengono, canti di sioia, iN lonta-
nanza, mentre dalla vòlta e dall’altare della Sistina tuona,
profetico, il grido di angoscia e di terrore dell’umanità creata da
Michelangelo.