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Tutto diviene sfavillìo, come si vede nella Vergine col Bam-
bino della Galleria Borghese (fig. 672), dove i nimbi son pagliuzze
d’oro; i veli son tessuti di fili lucenti; le costole delle pieghe
Fig. 671 —- Collezione Brownlow, a Londra. Dosso: Orlando contro Rodomonte.
nella veste, i contorni del manto, brillan d’aeree luci; le foglie
degli alberi forman frangia tra vapori luminosi.
* *
Una natura così sanguigna, come quella di Dosso Dossi,
difficilmente poteva ritrarre un personaggio, segnarne i carat-
teri, senza forzarli, eccitarli, e, potrebbe dirsi, senza farli sudare
accostandoli alle sue vampe. Così fece, ritraendo l’ammiraglio
Giovanni Moro (fig. 673), ora nella Galleria di Berlino, sotto
il nome di Tiziano Vecellio, di cui non ha la pasta sciolta del
colore. È più spesso, più denso, senza le trasparenze del grande
veneziano. Però, nel ritratto, il personaggio, o si avvicina al-
l’ideale di Dosso, o il Dosso lo accosta a sè stesso, pingendo il
tronfio duce, il lupo marino, che sembra dover sbuffare, scop-
piare, in quell’armatura d’acciaio corrusca.
Ma non molto il Dosso. deve aver lavorato nel campo del
ritratto, appunto perchè gli era arduo di rendere i personaggi su