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colta Benson, evocando ricordi veneziani. Dopo aver steso un
velo tenue sulle cose, le balzò nella luce, tra le gemme e gli ori,
tto in una festa dionisiaca. Amò anche Tiziano Vecellio vestir le
era immagini di fulgori orientali, ma la luce le penetrò, e serbò loro
ate freschezza; Dosso Dossi, arrossato, bruciato dal sole sulle com-
patte e dense superfici pittoriche, non ebbe dalla luce infusione,
esaltazione di vita. La ricerca di movimento, che staccò Tiziano
da Giorgio da Castelfranco, fu breve in Dosso, tanto breve, da
conceder poco campo all’azione. Come, sin da principio, nelle
losanghe decorative d’un camerino estense, ebbe bisogno di ricor-
rere a scritte: MUSICA CORDA LEVAT — MODICA MENSA IVVAT,
così sempre mostrò di non saper volgere a effetto drammatico
le scarse qualità di movimento. I ritmi tizianeschi, le gradua-
zioni della luce e dell’ombra nel colore furono ignoti al Dosso,
che si fermò a render il reale nella sua rotondità, nella sua
evidenza, nella sua poco mobile interezza. Anima di bizantino
in pieno rinascimento veneto, parve nato a far ricami, frange,
smalti, a ingioiellare, ornar di filigrane e di pietre preziose
figure e cose; e pur giunse talvolta a maestà, a solennità per
i suoi simulacri imponenti, luminosi, abbaglianti.* Delle note
1 Opere di Giovanni Luteri, detto Dosso Dossi (1480?-1542):
Alnwick (Castle), Collezione del Duca di Northumberland: Pianto, riso, ira (parte della serie
di losanghe decorative esistenti nella Galleria Estense a Modena).
— — Ritratto di donna (attribuito dal BERENSON, prima assegnato al Bordone).
Ashby (Castle): Collezione Northampton: Antiope e Giove.
Amsterdam, Collezione Lanz: San Girolamo (Cfr. OTTO LANZ, in Burl. Mag., oct. 1923).
— — Cerere (probabilmente Battista di Dosso).
— — Lunetta con putti.
Berlino, Kaiser Friedrich Museum: n. 161, Ritratto dell’ammiraglio Giovanni Moro.
— — n. 227, Sacra Famiglia e un Santo Monaco.
— — n. 264, I quattro Padri della Chiesa, n. 264 (Scuola del Dosso).
Besancon, Museo: Favola boschereccia (LonGHI, in Vita artistica, 11).
Braunschweig, Galleria: Testa di guerriero (da Giorgione).
‘Nn- Budapest, Galleria, n. 161: Testa d’uomo arrovesciata (attribuita a Giorgione. Certamente
. Dosso, tutta accesa nel volto, con i capelli fulvi che si distaccano dall’ala di un berretto
si di fuoco).
iso — — n. 180, Madonna con il Bambino e un Angiolo, una Giovinetta committente, un Santo
o Vescovo (probabilmente Battista di Dosso).
1a. Darmstadt, Galleria, n. 529: Ritratto di un vecchio generale (attribuito dal BERENSON, già
assegnato al Bordone).
uo Dresda, Gemaàldegalerie, n. 155: Ritratto di un erudito (già in psssesso del vescovo Coccapani)}.
1C- — — n. 128, Pala d’altare con la Visione dei quattro Padri della Chiesa (proveniente dal
Duomo di Modena, compiuta il 23 novembre 1532).
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