Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 3)

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tato Ancora la tradizione veneziana è viva nell’arte di Sebastiano 
del allorchè dipinge le lunette di Giunone sul cocchio tirato dai pa- 
gine voni (fig. 61) e di Tereo, Filomela e Procri (fig. 62), nella Far- 
sto nesina, evocando la formosità delle donne di Jacopo Palma, e 
’ del accendendo nuvole come razzi sul turchino del cielo; ma nella 
Fig. 63 — Farnesina, alla Lungara, in Roma. 
Sebastiano del Piombo: Altra lunetta. 
(Fot. Anderson). 
lio al- fatica di adattare la composizione al grande spazio arcuato, di 
torno rado egli ritrova l’architettonica saldezza della pala di San Cri- 
tte di sostomo, a fatica allungando o slargando le forme, che si gonfiano 
d’im- e perdono l’antica purezza per animare la vastità dei fondi. 
' fisio- Tuttavia la lunetta di Tereo, Filomela e Procri, guasta dal 
: come ligneo mascherone del vecchio, trae vita pittorica dal grande 
‘hiuso, arco di una chioma fluente, di un braccio sollevato, di un drappo 
in un attorto; la lunetta di Giunone deriva dagli esempi della Sistina 
un largo e sapiente gioco di piani, animato dal fantastico accordo 
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