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eterea, non macchiata da accenti di colore. Tra le immagini di da: Ca:
Cristo dipinte da Tiziano nella sua lunga vita, nessuna raggiunge è sospe
la spiritualità di questa evocata nei sogni della giovinezza, con golo 0
un pallore diafano di cera bionda, con languida luce d’occhi, s6enar
con uno sguardo calmo e triste, che vien di lontano e rispecchia
l’infinito nella sua arcana lentezza.
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La più famosa pittura di soggetto profano dipinta dal Ve-
cellio nella sua giovinezza è, come ognuno sa, il grande quadro
Fig. 94 — Museo Borghese, a Roma. Tiziano: Allegoria.
(Fot. Alinari).
Borghese (fig. 94-99): due donne presso una vasca; un amorino
che tuffa le mani nell’acqua come a saggiarne la temperatura;
un lussureggiante paese. Le incertezze delle prime opere più non
si avvertono: Tiziano, sapiente, padrone della forma e del colore,
spiega le proprie tendenze di fronte all’arte di Giorgione, nell’ef-
fetto di luce più libero e complesso, nel suntuoso apparato, nel-
l’opulenta beltà delle immagini. Il sole batte in pieno sulla vasca -
e sul gruppo triplice; s’affievolisce nel lontano fondo di mare, a
nelle case raggiunte da fiochi bagliori; la massa cupa di un albero Su] i
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mette in risalto lo splendor delle carni dorate, dei drappi d’ar- din
gento e di fuoco; e i rilievi perlati della vasca prendon valore dal Findi
contrasto con un arboscello bruno che ne intercetta la luce,
come il nudo muliebre da un ramoscello nella Tempesta di Giorgio Luv