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riconoscono modelli a questa interpretazione di una forza sel- 1
vaggia pervasa dalla grandezza della fede. È
Si torce il colosso, nella immane fatica di reggere il peso del i
Redentore, e si volge al Bimbo, rannicchiato nella sua camiciola e
nivea sulle potenti spalle; lo interroga con lo sguardo: «Chi ‘
sei tu, piccolo essere, che gravi come una montagna sulle mie i
i
i
I
Fig. 137 — Museo del Louvre. Tiziano: La Deposizione.
(Fot. Alinari).
spalle d’Atlante? ». Col braccio teso al cielo, con l’indice teso al
cielo, risponde il Bimbo: «Io sono il tuo Dio; il mio regno è sopra
la terra, la mia forza è eterna. Tu sei un gigante, ma la tua forza
bruta non può vincere la forza divina dello spirito; tu conduci
in salvo gli uomini di là dalle acque, io conduco in salvo gli
uomini traverso le tempeste della vita ». Piccolo è il bimbo, e la
camiciola succinta dà l’ultimo tocco alla sua grazia d’infante, ma
nella sinistra che s’aggrappa alla tunica del colosso come a un
cuneo di roccia, in tutto lo slancio del corpo, che fa contrappeso
all’inclinazione delle spalle di Cristoforo e agisce come leva su
quella gran massa piegata, nel braccio teso al cielo con gesto d’im-