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dilunga per la veduta campestre, verso l’orizzonte profondo.
Non il pieno sole, il clamor della gioia, domina, ma un’atmo-
sfera velata e morbida, dove la luce, che sembra splendere
dietro lievi cortine di nuvole, infonde alle cose un senso di
raccoglimento e d’abbandono.
Sulla coltre violacea risaltano il bianco vellutato del nudo,
la rosea trasparenza della mano; e l’opalina luce dei guanciali
Fig. 177 — Museo del Prado. Tiziano: Venere e il Suonatore d’organo,
(Fot. Anderson)
dà risalto alla biondezza del volto, dipinto con una pennellata
delicatissima, ariosa. La veste gialla, il bosso dell’organo, cir-
condano di un’atmosfera calda il Suonatore; mano e volto sono
intrisi di atomi d’oro. Le luci che convergono al centro dell’or-
gano traducono nel loro squillo l’impressione stessa del suono,
e si smorzano lontano nel murmure degli zampilli di una fonte,
nelle vene esili dei tronchi sotto un velario di nuvole.
Molte repliche sono sparse in Europa dell’opera di Tiziano:
la migliore è nella Galleria di Berlino. In altre si nota la colla-
borazione di bottega, ad-esempio nel quadro appeso alle pareti
della stessa grande sala del Prado (fig. 178), ove è il capola-