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lacea della veste e i chiarori lunari che strisciano sul tappeto.
Mentre è curata la determinazione della testa e dell’intera
massa del busto, le mani sono appena indicate, e appena ne è de-
derminato il gesto.’
Poggia il Grande una mano sopra un tavolo, l’altra sopra
Fig. 181 — Museo del Louvre.
liziano: Ritratto di Gentiluomo
(Fot. Alinari);
un ginocchio, e alza il capo, e guarda come scosso da un ru-
more. Lo sguardo è intento; la posa quasi di sfida. « Perchè mi
turbate? Chi siete? Che volete? Io sono Tiziano Vecellio, vec-
chio, pieno di forza, di ardore, vittorioso del tempo. Penso alle
visioni multicolori della vita ».
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Dipinto invece in un’atmosferà d’ombra e di tristezza il pen-
soso Gentiluomo del Louvre (fig. 181), una delle sue maggiori
creazioni luministiche, il Vecellio ritrae, nel quadro del Prado.