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si plasma in un’atmosfera d’oro la testa del Cristo, incorniciata
di capelli rosso rame, come tinti di sangue. La veste è di raso
giallo, vibrante, crivellato ‘d’ombre rossigne, che aumentano
l’incandescenza fantastica del colore; e luce ed ombra ricercano
le fibre del raso con effetto cromatico di straordinaria intensità
e ricchezza. Le pieghe semplici acute, che nel tondo della Galleria
Martinengo a Brescia incidevan di ombre e luci taglienti, la tunica
tesa sul corpo di Cristo, per scomporsi solo nelle grandi maniche,
son qui meandri, cartocci, cumuli, tra cui gioca con infinite varia-
zioni il giallo splendente, corrusco. A contrasto, la testa di Cri-
sto è sfumata d’ombre; e l’ombra stagna nell’occhio profondo,
appannato come d’un velo di sangue.
Non solo Tiziano, ma Lorenzo Lotto influisce sul Romanino
nel gran quadro con i Santi Faustino e Giovita che levano in cielo
la Santissima Croce di Brescia (fig. 580), tanto nella disposizione
delle mezze figure di oranti nel basso, quanto nella lumeggiatura
trasparente che schiara i volti dall’interno, mentre il vecchio
Prelato in primo piano, e la donna con bianco velo nel fondo,
ricevono una luce argentea, come riflesso delle tre mitre.
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È il momento forse in cui il Romanino dipinge la Madonna
oggi a Brera (fig. 581), rosa espansa, rosa di toni accesi, quasi
oppressa dalla propria opulenza di forme e di colori. La testa
bionda e rubea si reclina sotto il drappo di un grigio avana;
la linea della composizione s’ingorga. Le note calde del rosso
e dell’oro invadono l’intiero quadro; s’indora il risvolto verde
del manto di Maria, e la veste rossa ha luci di rubino; i fogliami
impressi sul cuscino del Bimbo si tingon di rosso ai contorni,
e anche il drappo accartocciato, denso, cretaceo è di un caldo
biancore. Biondo è il Bimbo impastato di sole nelle carni floride
e sanguigne. Ma non ancora il Romanino è giunto all’apice della
sua turgidezza: vi giungerà con la Madonna della Raccolta
Lederer a Budapest (fig. 582). Confrontata con la precedente,
questa ha curve più ampie, masse più globose; e se nel primo
quadro la mano della Vergine, posata sulla gamba del Bimbo