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conciliar eleganze decorative paolesche, specialmente visibili nel
gruppo del gentiluomo coi due bimbi, con motivi realistici, di
figure rappresentate nelle azioni della vita quotidiana: la madre
alacre che indica alle figlie il. Crocefisso, la ragazzetta, piccola
suora, che prega ginocchioni, la sorellina affettuosa che culla il
più piccino. Sotto quest’aspetto rappresentativo F. A. Fasolo
riflette mode contemporanee del manierismo d’Italia centrale,
Fig. 716 — Vicenza, Museo Civico. G. B. Zelotti: Ritratto della Famiglia Pajello.
e anche nella preziosità di gesto del padre, languido cavaliere,
Torquato Tasso da pittura accademica.
Sempre in questo terzetto d’opere può includersi il Ritrattino
di Giovinetta del Museo Civico di Vicenza, prigioniero di quell’e-
norme collare inamidato, che incastona il volto con tondi occhi
ingenui, tutto convesso, tutto tondo, con l’enorme fronte bom-
bata sotto il berretto a grevi ornamenti d’oro. Ancor più che nel
Ritratto di Famiglia, in questo bustino compassato par vedersi
una tinta di fiamminghismo, non rara nella pittura italiana del
tempo, e forse dovuta, nel caso di G. A. Fasolo, alla contamina-
zione di elementi accademici romani con forme veronesiane.
Come tutti i seguaci del Veronese, G. A. Fasolo attese a interi
cicli d’affreschi decorativi, ad esempio in Villa Colleoni a Thiene
e nella Villa del Conte Paiello, già dei Conti di Coldogno, entrambe
TOI?