Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 4)

— I45 — 
si proietta, o di grado in grado s’affonda, con tale giustezza di 
passaggi da mostrarci nel maestro bresciano un precursore po- 
tente del naturalismo bassanesco. In questo studio preliminare 
di evidenze plastiche, di schiettezze figurative, par che la materia 
pittorica si purifichi e s’esalti. Si veda, tagliato dalla bianca luce 
del marmo d’una colonna, il nobile profilo del gentiluomo dal 
parapetto della scala proteso ad osservare la scena, la diffidenza 
sdegnosa dell’Apostolo a sinistra, lo sforzo di penetrare il mistero 
nel rude Apostolo a destra, con la faccia in penombra e i linea- 
Fig. 124 — Pinacoteche Tosio e Martinengo, di Brescia. Moretto: Cena in Emaus. 
(Fot. Alinari). 
menti slargati dall’osservazione intensa, cocciuta, 1l dibattito 
della luce sul dolce viso del misterioso Pellegrino. A un tempo, 
l’ambiente è costruito fra colonnati di foggia classica, ma con 
accenti naturalistici, quali il piede del tavolo di legno, la to- 
vaglia di bianca tela frangiata, il gatto sul piede del tavolo, 
la servetta che proietta l’ombra della testa inghirlandata sulla 
colonna a destra. Altri accenti naturalistici si scorgono nell’UL- 
tima Cena in San Giovanni Evangelista (fig. 125), ove il Savoldo 
par movere le teste ombreggiate, tocche da luci negli occipiti, 
sugli zigomi, sulle bozze delle fronti immerse per metà nell’ombra. 
Sul fondo marmoreo lombardesco, alla luce della finestra, che 
s’apre, come nel Cenacolo delle Grazie di Leonardo, dietro il
	        
Waiting...

Note to user

Dear user,

In response to current developments in the web technology used by the Goobi viewer, the software no longer supports your browser.

Please use one of the following browsers to display this page correctly.

Thank you.