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ai suoi, con l’effigie colendissima, qualche motto che servisse
ad impresa, a ricordo, a richiamo. Veramente i motti voluti e
scritti sui ritratti non contengono sentenze peregrine, non le
definizioni di spiriti vivaci. Uno fa scrivere: NOSCE TE APHTON,
e guarda dal suo faccione rubicondo tutto serio ai posteri,
Fig. 182 — Leningrado, Galleria del Romitaggio.
G. B. Moroni: Ritratto.
come per inculcare la rara verità da lui scoperta (fig. 182);
un altro, per esprimere forse il fuoco d’amore, che non lo ab-
bandonerà mai finchè avrà vita, fa segnare questa epigrafe sul
parapetto dietro cui s’innalza a mezzo busto: DVM SPIRITVS
#H0$S REGET ARTvVS (fig. 183). Sotto sono segnati gli anni:
ANNOR. XxX. La figura è scialba, ma l’amore a trent’anni può
ancora far esprimere grosse promesse.