Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 4)

:] movimento eccentrico del San Gregorio di Recanati. Il pathos 
impresso nelle fisionomie di San Pietro Martire e di San Vincenzo 
oscura nel quadro Borghese gli occhi tristi della Vergine; s'in- 
cide nei tratti logori del volto di San Nicola, che offre al Reden- 
tore il cuore piagato; trapassa in note commoventi di pietà in- 
fantile sul volto del bimbo biancovestito, nelle manine titubanti 
e ansiose, per rifugiarsi, a Monaco, nel paese cupo, nel mareggiar 
di rocce e di foreste nordiche, sprofondate sotto un cielo greve 
di nembi. Sempre più diviene prezioso il colore, translucido e 
gemmato, finchè, nello Sposalizio di Monaco (fig. 11), i meandri 
delle pieghe accartocciate, le mani sensitive, prendono vita dai 
bagliori di un pallido sole argentino. 
* * * 
Una prima impressione da Raffaello si nota nel ritratto del 
Cardinale Pompeo Colonna a Roma (fig. 12), per la solennità ar- 
chitettonica del busto elevato a campana, così da ricordarci vaga- 
mente l’olimpica effigie raffaellesca di Cardinale nella Galleria del 
Prado. Anche il braccio piegato sul bracciolo della poltrona, le 
mani ammorbidite, signorili, senza più le nocchiute articolazioni 
delle mani dei Santi nell’ancona di Recanati, il modellato fuso del 
volto, dove quasi scompaiono le angolarità, le sfaccettature lot- 
tesche dei ritratti primitivi, tradiscono la visione dell’Urbinate 
in Roma. Eppure chi fissi il ritratto, dove la forma a campana 
di Raffaello si livella e s’irrigidisce nella nervosa fissità della posa 
verticale, avverte uno spiccatissimo accento nordico, da Holbein 
italiano, e insieme s’accorge che l’ipersensibilità del tempera- 
mento di Lorenzo Lotto si cela nella rigida tensione della posa, 
come nell’arco acuto delle sopracciglia, così largo e tranquillo, 
invece, sui volti dipinti da Raffaello. Bastano quell’inarcar di 
ciglia come di mobilissime antenne, la pressione energica della 
mano sull’intreccio guizzante di arabeschi nel tappeto, l’agi- 
lità del cane pronto allo scatto, a rivelarci un temperamento 
impressionabile e nervoso. Calma, quasi uniforme, la gradazione 
di luce sull’immagine del Cardinale, contrasta con le faville pre- 
VENTURI, Storia dell’Arte Italiana, IX. 4. 
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