di vecchio frequente negli affreschi della Segnatura. Gli angio-
letti che forman cerchio intorno al monogramma di Cristo sono
stampati chiaramente sul modello dei cherubi raffaelleschi. Non
solo, ma anche l’atmosfera uniforme, prima agitata da bagliori,
la conca della valle sotto il cielo chiaro, gli alberi gracilissimi e
piumosi, dimostrano come l’arte di Raffaello abbia affascinato il
Fig. 15 — Galleria di Brera. L. Lotto: Assunta.
(Fot. Alinari).
Veneto, che nella pala di Recanati traeva alla maniera crivel-
lesca lampi metallici dalle vesti e nello Sposalizio di Santa Cate-
rina a Monaco apriva al nostro sguardo la visione di una cupa
abetaia nordica sotto un fumido cielo. La visione del pittore è
deviata, e noi, guardando la folla che s’addensa intorno al sar-
cofago e contrappone al fondo placido una cerchia di immagini
disperate, uomini contorti, donne che urlano e si strappano i
capelli come prefiche intorno a una bara, abbiamo l’impressione
di un pericolo mortale corso dalla personalità di Lorenzo Lotto
a contatto con l’arte di Raffaello. Vibra l’anima nordica come
in un gruppo di Niccolò dall’Arca in quella cerchia di figure
trasportate dall’ebrezza del dolore; e non poteva, un pittore
nordico, intendere l’arte di Raffaello.
1 L’ispirazione raffaellesca è chiara anche in altre opere di questo periodo, come il
San Giacomo, perduto in un goffo viluppo di grosso panno, nel Museo di Recanati (fig. 16), e il
San Vincenzo Ferrero (fig. 17) portato in trionfo da un gruppo di angeli, sopra un blocco
di nuvole che ricorda la visione di Ezechiele.
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