li smarriti nell'orbita. equilibrio. La composizione, in questo suo schema sintetico, è
‘a al centro con l’inar- sostenuta dall’impalcatura di masse murarie, che Sebastiano
‘'ebastiano fece rilucere sin dai suoi esordi veneti predilige come base costruttiva: Cristo
della cella e la prima appare sopra un alto piedistallo marmoreo, fiancheggiato da pi-
fureo, di cui schiarò il lastri e colonne: avanza sino all’angolo estremo di quella piatta-
istra, ov è San Pietro, forma, verso Adamo ed Eva inginocchiati nell’ombra; e par
pra una linea di mon-
erva nel grigio cinereo
tto si spegne: il bianco
cato l’oro dei musaici,
iche il pavimento serba
cora la morbidezza del
non più ad olio, ma a
20 pratico dell’affreseo,
che riescono ingrossati
1bi sul cielo, nelle vesti
ro, si sente l’opera del
rure ispirate alle forme
due Profeti sull’arcone
isegnati da Sebastiano
Cristo fiagellato di San Fig. 25 — Roma, $. Pietro in Montorio.
Discesa al Limbo (Gal- Sebastiano del Piombo: Due Profeti sull’arco d’accesso alla cappella prima a destra.
pittore qui sfugga, per (Fot. del Ministero dell’Ed. Nazionale).
re di Michelangelo, il
‘ito. Il soggetto, di rado s’affacci alla ribalta di un teatro classico, nel gesto calcolato,
e ripreso per la prima maestoso. La luce batte in pieno sulla bianca immagine, sulle
da lui semplificato, ri- palpitanti palpebre, sul braccio disteso; le altre quattro figure,
versa lungo la diagonale venezianamente velate da un’atmosfera d’oro, sono nell'ombra;
o ed Eva nell’angolo a e dall’ombra sospirano verso la luce che inoltra. Su questo con-
lla cornice; due figure trasto di chiari e di scuri, il Veneziano attratto nella formale
ontrappeso della bianca cerchia di Roma basa tutto l’effetto drammatico della composi-
sostenerne 41 perislioso zione. Par che egli intravveda, nel suo mondo irretito da principî
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