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manica ci spiega il delizioso accento paradossale che viene alla
scena dai gonfi sbuffanti roboni, dai caricati atteggiamenti,
dalla mobilità espressiva degli sguardi e dei volti. Di lontano
sbucano le macchiette, s’inchinano, salutano; l’ossequio e la
meraviglia si ripetono, con umoristiche sfumature, su tutti i
volti. Dàn l’ultimo tocco alla grazia della scena le tinte lievi,
limpide, di meravigliosa freschezza. La primavera toscana fio-
risce nei gialli di paglia e di cedro, nei turchini di fiordaliso, nella
gamma delicata dei verdi, nella gaiezza dei rossi e nel pallore
dei rosa più lievi, nel tenue violetto delle vesti di San Giuseppe
e di Santa Elisabetta. I turchini e i rossi segnano in questa lieta
poesia di colore l’accento ritmico che più tardi nelle composizioni
del Pontormo sarà spesso dato dai bianchi. È tutto uno sno-
darsi di festoni, un correr di tralci di fiori, tra i parapetti mar-
morei e i tondi monticelli, lungo la scena, chiusa, a sinistra,
da un brano di paese d’intonazione quasi lottesca, e, a destra,
da edifici di puro stile toscano, dove il colore impallidisce,: sva-
nisce nell’accordo idilliaco di un bianco di cera con l’azzurrino
spento, cinereo, delle cornici brunelleschiane.
Con questo spirito di serenità e di gaiezza, passeggiero nell’in-
quieta arte del Pontormo, egli dipinge, durante il biennio 1520-21,
la lunetta (fig. 70) nel salone della villa di Poggio a Caiano, ove
la linea capricciosa e vibrante e il colore limpido creano un in-
sieme decorativo di floreale bellezza. La composizione s’intona
sopra un ritmo facile e aperto; e da quel ritmo sembrano spon-
taneamente sbocciare le tinte. Mentre nei disegni figure e tronchi
d’albero, in un insieme tormentato e quasi spasmodico, riempion
lo spazio tra l’occhio e le cornici della lunetta con un effetto ancor
michelangiolesco di risalto plastico, nella pittura i nudi tronchi
diventan virgulti, che due mani, d’efebo nudo da un lato e di
giovane donna dall’altro, abbassano, sventagliando sul cielo
violetto una raggiera di tenui ramoscelli. È le figure sparse sullo
zoccolo marmoreo, in atteggiamenti di perfetta bellezza deco-
rativa, compongono col verde ratesco delle foglie e dei rami un
insieme d’alata armonia, una visione di fiori sparsi dalla brezza