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Il metodo, affatto nuovo nell’arte del Pontormo, di lumeg-
giar a tocchi le figure, si ritrova in un quadretto della raccolta
Mond nella Galleria Nazionale di Londra (fig. 85), raffigurante
due personaggi seduti a colloquio, due in ascolto, uno volto
verso la parete in atteggiamento di chi stia all’erta contro qual-
che sorpresa. L'’opericciola, fra le più rare per qualità cromatica,
forma quasi parallelo compositivo al grande quadro della Cena
in Emmaus, per l’accostamento, qui entro i limiti di un quadri-
latero, delle due figure sedute in primo piano a quelle sopre-
levate dietro, senza tuttavia che si ripeta il contrasto tra le prime
spianate e le seconde in forte risalto plastico. La parete di fondo
è grigia, e impedisce alle forme di affermarsi in volumi di carat-
tere secentesco, come in quel quadro, dove il chiaro prende forza
costruttiva per contrasto immediato con le attornianti tenebre.
L'effetto di luce istantanea, in questo quadretto improvvisato,
ha solo importanza in rapporto alla qualità del colore, disteso
a falde piatte d’impronta gotica, come nelle figure di primo
piano della Cena in Emmaus, e alla linea più che mai divincolata
e scattante.
È difficile precisare il soggetto della scena; ma il grandioso
personaggio che nella cappa oscura composta a pieghe solenni
si stringe come per freddo, e ascolta con l’anima sospesa; l’altro
che si volge intento dall’ombra di una vela, e l’uomo scarno
dietro il vecchio in papalina, col volto nascosto dal cappello
verde, lasciano supporre si tratti di una scena di congiura. A
questa impressione concorre anche l’ambiente, angusto e mi-
sterioso, nella nudità di cella delle muraglie grige.
Su quel silente fondo grigio scattano i gesti; sussultano sugli
scanni le secche persone. Del vecchio a destra, noi non vediamo
il volto, tanto ne è sfuggente il profilo; eppur lo sentiamo con
tutta la persona ansimare. L’altro, in cui s’accentua l'impronta
leggermente caricaturale di questa figura, pianta una mano
sul ginocchio e par stia per balzare dal seggio. La linea elettrica,
la luce che gioca sulle due mani gesticolanti al centro della scena,
rendon lo scatto delle voci, l’agitazione della disputa, non senza