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che noi abbiamo l’impressione di veder quello stelo flessibile
piegarsi e rimbalzare al soffio dell’aria.
Simile effetto di moto lineare e di corporea levità è ricercato
dal Pontormo nel quadro del Louvre raffigurante la Vergine con
Sant’Anna, il Bambino e quattro Santi (fig. 97); ma è raggiunto
pienamente soltanto nel gruppo divino snodato a spira, sospeso
da terra, e nei due Santi Sebastiano e Giovanni, che verso il
gruppo centrale reclinano in simmetria il busto nudo e gli esi-
gui profili. Le due grandiose figure in primo piano, Sant’Antonio
Abate e San Pietro, soprattutto quest’ultimo, sull’attenti in
posa enfatica, ancor sonante della retorica di Fra’ Bartolommeo,
piantano troppo saldamente al suolo, e si avvolgono con troppo
evidente studio di monumentalità nei drappi densi e abbondanti,
per non menomare l’impressione di leggerezza che al desco da
parto veniva dalle figure tenui, affilate, eleganti, tutte in lun-
ghezza. In ogni modo, le due opere sono di tempo prossimo: tanto
che la donna china dietro Zaccaria nel tondo e il San Giovanni
della pala han lo stesso profilo.
Nel quadro del Louvre, i colori sono più vivi e più freschi,
le luci più rapide che nel desco da parto; e par diano un frigido
splendore al nodo serico delle tre figure centrali, allacciato dalla
catena delle mani sottili e pallide, dove il Pontormo par con-
centri tutta la sua eleganza di raffinato signore. Il piede sinistro
della Vergine s’inargenta sullo sgabello di una nuvola oscura
come potrebbe vedersi in qualche opera del Lotto, al cui spirito
bene s’adatterebbe anche il modo di esporre le figurette della
confraternita in un disco sul fondo verdazzurro di cielo. Ma so-
prattutto la virtù pittorica del Maestro s’accentra nella testa
incappucciata del vecchio Sant’Antonio abate (fig. 98), ove il
colore par disfarsi nelle carni avvizzite delle guance, nelle molli
palpebre, nelle iridi appannate e torbide. A questa figura, che
ancor ci fa sentire qualche eco dell’arte dureriana, l’acuta sen-
sibilità del Pontormo comunica un’espressione profonda d’an-
goscia fisica, di stanchezza, l’anelito di un petto esausto: i li-
neamenti affilati si torcono, gli occhi s’oscurano, le tempie dan
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