Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 5)

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d’uno squillo di luce in questo slanciato stelo umano; e lo sguardo 
di sfida dei David quattrocenteschi, temprati in puro acciaio, 
balenare negli occhi aperti, impavidi, ove intatte s’addensano 
le energie della vita. Il portamento stesso della piccola testa 
esprime fierezza, prepotenza, audacia; e le chiome gonfie, sbuf- 
fanti, le nari dilatate, l’arco delle labbra carnose, completano 
il ritratto-tipo di giovinetto fiorentino nella sua balda bellezza 
effervescente di vita. Tutto par si dilati e S'’accenda a quell’in- 
terno rigoglio, anche il mantello rosa vivo, spiegazzato, frasta- 
gliato, lanceolato ai contorni. La nervosa tempra d’Jacopo si 
trasfonde nel gonfiore dei lini ribelli e nella irrequietezza fan- 
tastica del grande manto di raso, che si dibatte intorno allo slan- 
ciato fusto umano come vessillo intorno all’asta. Con la sinistra 
sul fianco, la testa eretta, le chiome sbuffanti, il fanciullo spa- 
valdo par s’affacci sfidando alla vita. Sul fondo nero, l’effetto 
di colore, purtroppo alterato da una tempesta di ritocchi, è squil- 
lante, superbo: le carni di bionda e trasparente cera richiamano 
la pala di Santa Felicita; ma la fulva chioma, il rosa del manto 
che s’invermiglia e risplende, il verde muschio della veste, com- 
pongono una gamma cromatica in perfetto accordo con la figura, 
che raccoglie della linea d’Jacopo tutta l’elasticità e lo scatto. 
Nel ritratto muliebre di Francoforte (fig. 105), a differenza 
che in tutti i precedenti, il Pontormo mira a comporre entro uno 
schema architettonico definito e solenne la forma nervosa, tutta 
potenzialità di moto nell’apparente stasi. Una mano della gio- 
vane donna poggia sul grembo, l’altra sul bracciolo della poltrona; 
ma di posa non è capace l’irrequieta donzella, che par sobbalzi 
impaziente e frema in tutti i lineamenti del volto teso, con nari 
dilatate, nervoso, aggressivo. Le maniche arricciate, sbuffanti, 
il colletto sgualcito, tutto s’accorda con la mobilità del volto 
tagliente, della bocca mordace, anche gli occhi di lucido vetro 
e le ringhianti labbra del cagnolo. 
Che il ritratto appartenga alle opere tarde del Pontormo è 
dimostrato dall’intensa ricerca di costruzione e dai mezzi per 
ottenerla: pochi elementi di chiaroscuro e una linea forte e in-
	        
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