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sco della cap- nervosa tempra del Pontormo non aderendo a quella morbida
tà dell’ancona maniera pittorica. Già nel primitivo affresco della Madonna fra
> di secentista Santi all’Annunziata, la posa ritorta a vite della Vergine segna
sione nervosa un accostamento all’arte di Michelangelo, assai maggiore di
quasi preludia quello che possa scorgersi in qualsiasi opera del Maestro: e il
ccentua: stru- colore stesso, non ambientato, con distacchi stridenti, se in qual-
‘a soprattutto che nota richiama Andrea, s’allontana dai principî pittorici di
Michelangelo lui, per esprimere, non già tendenza ad attenuazione di rilievo
sso di ricerca e fusione di tinte traverso morbide atmosfere d’ombra, ma una
1 che reggeva aspra volontà di plasticismo, e cioè proprio una volontà opposta
a quella del Maestro. A un effetto di fusione cromatica mira,
invece, il Pontormo nel grande affresco del chiostrino dei voti;
ma anche qui le figure principali si staccano dall’insieme per
vivide note michelangiolesche di colore: e tutta 1a composizione,
| manierismo figure e ambiente, è retta da un senso di solennità architetto-
lle veramente nica più proprio dell’arte sbocciata in Roma nella cerchia di
erne la sicura Michelangiolo, che di quella stretta alla tradizione fiorentina.
in fondatore, Appunto da tale predilezione per i moduli grandiosi di Michelan-
ottile e ardito gelo e per l’effetto dinamico delle sue forme scaturisce il forzato
, par stia agli gigantismo delle figure, che si sbracciano, sgambettano, roteano
tdio con uno nell’ atmosfera corrusca della pala del 1518 a San Michele
elle forme le- Visdomini, dove le ombre fumose di Andrea si strappano per dar
egli, secondo evidenza ai chiari formali di Michelangelo, e il modello della
venire nell’o- Madonna delle Arpie ci si presenta sfigurato dai canoni di un
ibile a menti arido formalismo michelangiolesco, e da un’enfasi che riecheggia,
composizione, più rumorosi, più forzati, gli accenti declamatorii di Fra’ Bar-
rvosa, un co- tolommeo.
duo dei suoi Ma anche in queste opere, che son gli esordi incerti del Pon-
tormo, non mancano accenti rivelatori di una spiccata persona-
Jero maestro: lità, ora in un elegante girar di linee, ora in uno scatto che d’im-
a scelta delle provviso spezza una cadenza languida.
ato nella sua Ben presto, Jacopo, intelletto sottile e sensibilità tormentata,
le opera nel- cerca nuove vie d’espressione, mirando, non più all’ideale mi-
e che da essa chelangiolesco della forma eroica, ma a un ideale di raffinatezza
a, l’audace e decorativa raggiunta traverso una visione sua propria di linea
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