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>, il: Pontormo bamento caratteristici d’una civiltà sul declivio. « Andava »,
maggiormente dice il Vasari « sempre investigando nuovi concetti e stravaganti
ure primitive, modi di fare, non si contentando e non si fermando in alcuno...
di fronte alla come quello che non avendo fermezza nel cervello andava sempre
(Pontormo: nuove cose ghiribizzando ».
gechi st dis Tutto impressiona la sua sensibilità, accende 1a sua fantasia
ld Acuie e di- tesa verso il nuovo: ricorda Piero di Cosimo nelle costruttive
di fibra, una luci dei primi ritratti; Michelangelo è il nume sulle cui orme
* Fimprevisto. volge il passo nel suo esordio artistico; intravvede, per mezzo
rea. Le tonde d’Andrea, il problema pittorico dello sfumato, e devia da esso
:, trasfigurano per raggiungere una sua propria visione, dove il colore, non
on cestello di smorzato, non sgranato dall’ombra, è goduto per sè, nella sua
‘opo rivive lo intatta limpidezza; persino di Masaccio appare uno sporadico
asimmetria ricordo nel gruppo stravolto di Adamo ed Eva agli Uffizî.
ine priva del- Ma forse nessuno di questi grandi esempi fiorentini ebbe sul
quasi patolo- Pontormo influenza così vitale come lo studio dell’arte ger-
piùt che negli manica, soprattutto per mezzo delle stampe dureriane, ove
’ strabici, la egli trova elementi più consoni a sviluppare la sua tendenza
jd di una pros verso la linea decorativa e verso il colore puro. Mentre il pro-
erena dei tipi posito di attenersi ai principi di Michelangelo corrisponde con
i periodi meno felici dell’arte d’Jacopo, par che soltanto la vi-
“olore: dir 40 sione dell’arte germanica dia libero slancio alle tendenze del
one d’Jacopo, suo spirito singolarissimo, e veramente illumini la sua via, riveli
tropo spirito, a lui stesso la sua personalità. La tortuosa linea gotica, soprat-
i6do del Ci tutto strumento d’espressione spirituale agli artisti tedeschi,
ji decadenza; diviene, passando nelle mani di questo raffinato erede della ci-
impronta per- viltà toscana, soprattutto mezzo per raggiungere espressioni di
| Bronzino, il pura eleganza decorativa: forma e colore sono, nelle più signifi-
ivi di piegare cative opere del Pontormo, orientati a creare la beltà complessa
fo slancio del d’una flora di serra, delicata e capricciosa. Così nella lunetta della
ello’ artistico, villa reale di Poggio a Caiano, che ci presenta l’arte del maestro
mestiere, più nella pienezza del suo incanto primaverile, le forse elastiche,
ancor proprii la vibrante beltà toscana delle donne e dei putti, Liprevisto
he ia lui. nel delle pose, il brio della linea, compongono un insieme d'ali
sessi di dur- nante novità decorativa. Chi guardi i due completi studi per la